Parma – Che il prezzo del suino vivo sia in discesa è sotto gli occhi di tutti. Dal picco del 4 aprile a oggi, il pesante Dop ha perso 16,4 centesimi (-7,7%) in cinque settimane, passando per un ‘non formulato’ e per una forbice. Un calo che i macelli stanno tentando di non trasferire immediatamente sui tagli, riuscendoci in parte. Così come è evidente che il circuito Dop tiene molto di più rispetto a quello non tutelato. Il pesante Dop ha iniziato a perdere valore il 28 marzo, una settimana prima del tutelato, tanto è vero che all’epoca avevamo parlato di “due maiali”. Da allora, questa voce è calata di 20,8 centesimi (-10,9%). Prossimamente su Salumi&Consumi forniremo un’analisi della questione, cercando di capire qual è l’impatto del nuovo disciplinare del prosciutto di Parma, che ha escluso dal circuito una percentuale di suini precedentemente ammessi. Quello che è certo è che così il suino italiano non marchiato, quello che consente di produrre prosciutti cotti nazionali o crudi nazionali non Dop, è sempre più conveniente da acquistare. I nuovi prezzi di riferimento sono quindi 1,956 euro/kg per il pesante Dop, 1,896 euro/kg per il Dop inferiore ai 160 kg e 1,709 per il non tutelato, con un gap con l’omologo Dop che aumenta a 24,7 centesimi (il 12,6%).
Cun suini: rallenta leggermente il calo del vivo. Oggi -2,5 cent per il tutelato e -3,6 cent per il non Dop
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