Milano – Nel corso dell’11° Salone della Csr e dell’innovazione sociale, appuntamento dedicato alla sostenibilità (Milano, 4-6 ottobre), Lidl è stata contestata dall’associazione Essere Animali per le gravi condizioni in cui verserebbero i polli all’interno degli allevamenti di alcuni fornitori tedeschi. L’associazione animalista ha messo in atto un’azione di disturbo pacifica durante l’intervento della responsabile comunicazione e Csr di Lidl Italia, Alessia Bonifazi, sul tema ‘Consumo responsabile, un impegno condiviso’. Gli attivisti hanno chiesto che anche Lidl Italia — come già fatto da Carrefour, Cortilia e Eataly — sottoscriva l’impegno dell’Ecc, European Chicken Commitment, il documento contenente i requisiti minimi che le aziende devono rispettare per il benessere dei polli in allevamento.
“È da più di un anno che con la campagna europea #LidlChickenScandal, lanciata dalla coalizione Open Wing Alliance, stiamo facendo pressione verso Lidl affinché prenda un impegno per eliminare le pratiche più crudeli negli allevamenti intensivi di polli dei suoi fornitori”, fanno sapere dall’associazione. “Questa era l’occasione perfetta per intervenire”.
La contestazione rientra infatti nella campagna internazionale nei confronti del gruppo discount. A seguito di un’inchiesta condotta nel 2022 (leggi qui) che aveva svelato le violazioni sul benessere animale da parte di alcuni fornitori tedeschi di polli della catena, l’associazione ha recentemente svolto nuove indagini. “Le immagini provenienti dagli allevamenti tedeschi sottolineano la sistematicità delle terribili condizioni di vita dei polli nelle filiere dei grandi supermercati. […] Chiediamo un impegno immediato da parte di un leader della grande distribuzione come Lidl”, dichiara Brenda Ferretti, responsabile campagne di Essere Animali.
Foto: screenshot dal video pubblicato da essereanimali.org
