Etichettatura dei prodotti a denominazione: in arrivo anche l’ologramma

2012-10-19T13:01:55+02:0019 Ottobre 2012 - 13:01|Categorie: Mercato|Tag: , , , , , |

Roma – Altra novità in arrivo per i prodotti Dop, Igp, Stg e bio: il Decreto legge 22 giugno 2012, n. 83. Una norma che pare buttare a mare l’intero sistema dei prodotti a denominazione, con tutto ciò che ne consegue. “Al fine di contrastare le pratiche ingannevoli nel commercio dei prodotti agricoli e alimentari a denominazione di origine protetta (Dop), a indicazione geografica protetta (Igp), di specialità tradizionale garantita (Stg) o certificati come biologici ovvero che devono soddisfare determinati requisiti merceologici o specifiche qualitative richiesti da norme relative a organizzazioni comuni di mercato (Ocm), consistenti, tra l’altro, in contraffazioni, falsificazioni, imitazioni e altre operazioni non veritiere apportate sulle menzioni, sulle indicazioni, sui marchi di  fabbrica o di commercio, sulle immagini o sui simboli che si riferiscono al prodotto agricolo o alimentare […] il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il ministro dello Sviluppo economico e con il ministro dell’Economia e delle finanze, con regolamento da emanare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, definisce le modalità per l’integrazione dell’etichettatura dei prodotti agricoli e alimentari con sistemi di sicurezza realizzati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, basati prioritariamente su elementi elettronici o telematici, anche in collegamento con banche dati, e prevedendo, ove possibile, l’utilizzo, ai fini dei relativi controlli, di dispositivi o mezzi tecnici di controllo e di rilevamento a distanza. Il regolamento definisce altresì le caratteristiche e i requisiti di tali sistemi e fissa il termine, non superiore ad un anno dalla data della sua entrata in vigore, per l’applicazione del relativo processo di garanzia della sicurezza”. In sostanza, entro il termine massimo di un anno, tutte le produzioni certificate dovranno dotarsi di una sorta di ologramma, da apporre su ogni confezione. Che richiede, come è facile intuire, oltre all’acquisto del contrassegno, anche quello di macchinari appositi da introdurre nel processo produttivo. Tutti i costi, dall’implementazione del sistema, all’acquisto del contrassegno, saranno a carico delle aziende produttrici.  A questo punto solo una cosa resta da chiedersi: ma quale virus sta contagiando i funzionari Mipaaf?

(AR)

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