Export carni suine: Usa e Brasile a due velocità. L’analisi di Teseo by Clal

2022-02-11T12:53:56+01:0011 Febbraio 2022 - 12:53|Categorie: Carni|Tag: |

Modena – Secondo quanto analizzato e pubblicato da Teseo by Clal, le esportazioni di carne suina di Brasile e Usa stanno viaggiando, in questa fase, a due diverse velocità. A gennaio 2022 l’export brasiliano ha registrato un incremento del 17% su base tendenziale, anche se con un rallentamento (-18,7%) rispetto alle esportazioni di dicembre 2021. Delle oltre 67mila tons di carni fresche, refrigerate o congelate commercializzate a gennaio dal Brasile, il 16,5% dei volumi segue una rotta di breve e medio raggio nel continente sudamericano (Cile, Argentina, Uruguay). Il resto dei volumi è spedito in Cina (44% del market share), Hong Kong (9%), Sud-Est Asiatico (13%) e Giappone (8%). La Cina resta il primo Paese di destinazione, nonostante un calo tendenziale a gennaio del 6,2%. Gli Usa, al contrario, lo scorso mese di dicembre (ultimo dato disponibile) hanno diminuito l’export di carni suine di circa il 19% rispetto allo stesso periodo del 2020. I principali acquirenti sono: Messico (per il 43% delle esportazioni complessive di carni), Giappone (17% del market share), Corea del Sud e Cina, rispettivamente all’8%. Le vendite verso l’Asia a dicembre hanno rappresentato complessivamente il 33% del totale delle esportazioni di carne e, a parte le vendite in Corea del Sud (+3,8%), il mercato verso Giappone e in particolare la Cina (-75,9%) è crollato. Non sono chiari i motivi. Probabilmente riconducibili a difficoltà logistiche, oppure a strategie commerciali degli Usa che guardano all’area del Nord e Centro America come direzione maggiormente strategica, oppure alla politica della cosiddetta ‘Diplomazia dell’agroalimentare’. Come sottolineato da Teseo, il 2022 potrebbe essere un anno turbolento per la suinicoltura Usa, ma con prezzi dei maiali, proprio per questo, sostenuti.

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