Ferrari (Commissario peste suina): “Barriere e abbattimenti per combattere il virus”

2023-01-23T14:44:31+01:0023 Gennaio 2023 - 14:44|Categorie: in evidenza, Salumi|Tag: |

Torino – Continua a circolare il virus della peste suina africana, favorito dal freddo. Nell’ultima settimana l’Istituto Zooprofilattico di Torino ha accertato 22 nuovi casi. In totale, il virus è stato trovato finora, in poco più di un anno, in 269 carcasse di cinghiali, tra Piemonte e Liguria.

L’onda epidemica si sta spostando in particolare verso la provincia di Cuneo, ricca di allevamenti di suini di qualità, con 1 milione e 300mila capi. Più sotto controllo appare invece la situazione nell’altro focolaio, nel Lazio, dove “l’ultimo caso è stato riscontrato a settembre e il grande raccordo anulare si dimostra un efficace barriera naturale”, ricorda all’Ansa il commissario straordinario per l’emergenza, Angelo Ferrari. L’ampiezza dell’area infetta al Nord, che interessa 114 Comuni (78 in Piemonte, 36 in Liguria, di cui già 54 nelle due regioni hanno registrato almeno un caso tra i cinghiali), invece, “rende tutto più difficile”.

La maggior diffusione d’inverno, tuttavia, “è un fatto prevedibile, perché il freddo è una condizione ideale per il virus che resiste a temperature molte basse“. E da giorni le temperature sono particolarmente rigide. “Quindi nulla di allarmante, ma bisogna intensificare gli sforzi – spiega Ferrari – perché la Peste suina non è un virus con il quale si possa convivere, va assolutamente eradicato. E’ a rischio un comparto importante per l’economia italiana: già adesso la filiera legata agli allevamenti di suini deve fare i conti con una perdita di 20 milioni di euro al mese per le esportazioni di salumi sfumate, se il virus arrivasse negli allevamenti si rischia di fare svanire qualche punto del Pil”. Avanti quindi con le recinzioni: di quella prevista in Piemonte e Liguria – riassume Ferrari – ne è già stato posato il 78%, su 144 chilometri totali. “Come ha dimostrato il caso del Belgio per riuscire a eradicare la Peste suina sono state messe per tre volte le barriere. Se necessario si dovrà piazzarne di più anche da noi”. Ma servono “molte più risorse dei 6,7 milioni di euro finora destinati alla gestione delle barriere. E i ristori per le attività economiche per le attività danneggiate devono essere molto più alti”. Le reti di contenimento, però, non sono l’unico sistema per fermare i cinghiali: “Bisogna proseguire nel piano di abbattimenti di cinghiali: finora nell’area ‘buffer’ ne sono stati eliminati 1.288 in Piemonte, 1.151 in Liguria. ma nelle altre aree c’è stato un rallentamento nel ‘depopolamento’.

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