Ferrarini: c’è il nuovo piano di concordato. Slitta a maggio 2022 l’adunanza dei creditori

2021-10-26T10:03:42+02:0026 Ottobre 2021 - 10:00|Categorie: in evidenza, Salumi|Tag: , , |

Reggio Emilia – Con decreto del 19 ottobre la sezione fallimentare del Tribunale di Reggio Emilia ha accolto l’aggiornamento del piano di concordato Pini-Amco per Ferrarini Spa. Il quale, come evidenzia ReggioReport, prevede che i creditori ricevano a vario titolo 110 milioni di euro diluiti nel tempo. Le risorse deriveranno dal recupero crediti, dalla vendita di beni non strategici, da 10 milioni versati dal gruppo Pini tramite aumento di capitale della società Rilancio Industrie Agroalimentari Srl, da 12 milioni versati dalla finanziaria pubblica Amco (che sarà socia di Pini con una quota del 20% ed erogherà un prestito di 12 milioni da rimborsare in sette anni), oltre che dai flussi di cassa generati dal “prevedibile buon andamento della società”. Ferrarini ha infatti chiuso il bilancio 2020 con ricavi superiori ai 141 milioni di euro ipotizzati dalla proposta di concordato, con un margine operativo lordo pari a circa 10,5 milioni (due in più rispetto a quanto preventivato). Secondo le informazioni fornite da Ferrarini al Tribunale, anche l’andamento economico del 2021 è superiore alle aspettative: il fatturato e il margine operativo lordo dovrebbero superare, rispettivamente, l’obiettivo di 164 milioni e 12,7 milioni previsti. Tornando ai creditori di Società Agricola Ferrarini, che si trova in concordato preventivo dal luglio 2018, il Tribunale ha nuovamente rimandato l’adunanza, fissata ora a maggio 2022. Il piano propone di pagare il 25% ai crediti chirografari dei fornitori, in tre rate entro il quinto anno dall’omologa, il 19% ai crediti chirografari degli obbligazionisti entro il secondo anno dall’omologa, e agli altri chirografari il 17,50% entro il secondo anno dall’omologa. A favore di questi verrebbe comunque versato anche l’eventuale 12,5% delle banche che non aderiranno alla richiesta di nuova finanza. Tutti i termini slittano di un anno rispetto al concordato precedente. “E ciò”, scrive Reggio Report, “secondo una motivazione del commissario accettata dal tribunale, in conseguenza del tempo trascorso per il ricorsi legali e il trasferimento della procedura a Bologna (poi restituita a Reggio dalla Cassazione)”. Il gruppo Pini, che nel nuovo assetto avrà l’80% delle azioni, ha confermato l’aumento di capitale di 10 milioni e la saturazione dello stabilimento di Lesignano Bagni (Parma). Resta anche l’impegno a realizzare un nuovo impianto produttivo in sostituzione di quello di Rivaltella, “se possibile nel comune di Reggio”. Una sottolineatura che lascia intendere la possibilità di delocalizzare la produzione dei cotti, anche perchè il complesso di Rivaltella è finito all’asta e il suo futuro è ancora in bilico.

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