Francesco Canè (Ceo di Deco) sui rincari: “Senza un intervento governativo, ci saranno migliaia di posti di lavoro persi”

2023-06-30T12:39:32+02:0014 Dicembre 2021 - 14:56|Categorie: Dolci&Salati, in evidenza, Mercato, Retail|

Forlì (Fc) – “È veramente allarmante il silenzio del Governo (e della stampa) sulla situazione attuale relativa all’incremento dei costi”. Comincia così il post pubblicato su LinkedIn da Francesco Canè, Ceo di Deco Industrie, azienda attiva nei comparti food e non food. Che spiega: “Materie prime, sussidiarie ed energia hanno raggiunto prezzi insostenibili per tutta la filiera. Parliamo di cifre che in valore assoluto superano abbondantemente il margine operativo lordo. Come si può pensare di sopravvivere senza un intervento governativo per calmierare i costi? Ma la gravità della situazione è nota e compresa da tutti?!? Qui non ci saranno vincitori o vinti ma migliaia di posti di lavoro persi se non si interviene in maniera repentina!”. Raggiunto al telefono, il manager ci ha espresso tutta la sua preoccupazione. “Sono ottimista dalla nascita, ma in questo caso temo che ci vorrà tutto il prossimo anno per ripristinare un certo equilibrio, il tutto in concomitanza con una crescita della domanda. Se il Governo non sostiene industria e distribuzione, che da sole non possono farcela, l’intera economia rischia di implodere. Generando un circolo vizioso, perché se non si sostiene lo sviluppo, con i rincari e il picco inflattivo si fermano i consumi e si frena tutto”. Tra le varie problematiche che compongono quella che abbiamo più volte definito ‘tempesta perfetta’, Canè sottolinea il problema della reperibilità, ma anche della mancanza di forza lavoro che possa ripristinare le scorte, oltre alla totale delocalizzazione della produzione di numerose forniture che oggi arrivano solo da paesi extra Ue, soprattutto dal Far East. “Il poco che c’è, costa tanto. Come glicerina e acido citrico, salite del 100% e 300% rispettivamente, per quanto riguarda la chimica. O come il burro a +50%, oli vegetali a +60% e farine a +40%. Con i prezzi ancora in crescita è impossibile fare programmi. Serve un intervento immediato”.

Torna in cima