Bologna – Botta e risposta epistolare tra Francesco Pugliese (nella foto) e Bernardo Caprotti. Dopo la lettera del patron di Esselunga, pubblicata ieri sul Corriere della Sera, in cui lamentava le lungaggini della Pa e la presenza di due player “politici” nella distribuzione italiana come freno allo sviluppo di Esselunga, non si è fatta attendere la risposta del direttore generale di Conad. “Se il dottor Caprotti sostiene che ci siano imprese ‘politiche’ – come definisce ‘i due più grandi operatori nazionali’ della grande distribuzione – sarebbe stato lecito attendersi da lui che avesse detto anche in quali aspetti riconosceva questa sua affermazione. Purtroppo, non ce ne ha resi partecipi”, scrive Pugliese. Che aggiunge: “Credo che mancare gli obiettivi prefissati sia un problema più di natura imprenditoriale che politico […]Egli (Caprotti, ndr) però, punta il dito esclusivamente contro un ‘clima politico’ che lo ostacolerebbe da decenni, senza rendersi forse conto che in fondo è un alibi per lui che ha visto nascere e finanziato proprio una compagine politica”. Pugliese si rivolge poi direttamente al patron di Esselunga, difendendo il sistema cooperativo. E chiude la lettera con un tono distensivo, riconoscendo tutti i meriti del Caprotti imprenditore: “Di ‘imprenditori straordinari’ ce ne sono ancora oggi e lo stesso Caprotti ne è un esempio: ‘piccoli‘ imprenditori che, meno interessati alla finanza, sono l’anima di quel tessuto economico dell’Italia tutta che andrebbe salvaguardato ed aiutato per poter portare il Paese fuori dalle sabbie mobili della crisi”.
Francesco Pugliese risponde a Caprotti
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