Parigi (Francia) – Il recente decreto del governo francese che sancisce il divieto di meat sounding (leggi qui) è stato sospeso dal giudice provvisorio del consiglio di Stato. Sarebbe dovuto entrare in vigore il primo maggio, e avrebbe dovuto impedire l’utilizzo di termini associati al mondo della carne (burger, salsiccia, prosciutto…) per riferirsi a prodotti plant-based.
Nel luglio 2023, il Consiglio di Stato aveva già proceduto a interrogare la Corte di giustizia dell’Unione europea (Cgue) circa la possibilità per uno Stato membro di adottare misure nazionali che regolino o vietino questo tipo di designazione. In attesa di una risposta, il giudice di pace ha deciso di sospendere il decreto, nutrendo seri dubbi sulla sua legalità, prendendo come punto di riferimento il regolamento Ue del 25 ottobre 2011 sulla fornitura di informazioni alimentari ai consumatori (regolamento Inco).
Tra le motivazioni, anzitutto il rischio di danneggiare gravemente i produttori francesi che vendono esclusivamente questo tipo di prodotti. Tenendo conto, tra l’altro, del fatto che le aziende estere avrebbero potuto continuare a vendere in suolo francese referenze plant-based con nomi che evocano la carne.
