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Guerra in Ucraina, l’Italia rischia un calo del 18% nelle importazioni di frumento. L’analisi di Kearney

2022-03-02T10:23:55+02:002 Marzo 2022 - 10:19|Categorie: Dolci&Salati, Grocery, in evidenza|Tag: , , , |

Chicago (Usa) – La guerra tra Russa e Ucraina potrebbe avere ingenti ripercussioni sulle importazioni di frumento in Italia. I due paesi sono infatti responsabili della produzione di circa il 30% del grano mondiale. Mentre lo Stivale, pur essendo il secondo produttore di grano duro al mondo, è autosufficiente solo per il 35% quando si tratta di grano tenero. A delineare lo scenario che potrebbe scaturire nei prossimi mesi è un’analisi di Kearney, multinazionale statunitense di consulenza strategica, ripresa dal Sole 24 Ore. Lo scoppio della guerra ha infatti portato alla chiusura dello stretto di Kerch, il passaggio che permetteva al grano del Kazakhstan di raggiungere il Bel Paese. “Una chiusura dello stretto per sei mesi comporterebbe una riduzione della disponibilità di approvvigionamento pari al 6% dell’import annuo totale dell’Italia”, spiega al quotidiano Emanuele Savona, vicepresidente di Kearney Italia. Si aggiunge poi l’aumento del prezzo dei fertilizzanti, dovuto a sua volta all’incremento del prezzo del gas e al fatto che la Russia, primo produttore di fertilizzanti al mondo, ne ha vietato le esportazioni. “Il rischio è che gli agricoltori, non trovando abbastanza concimi in commercio, decidano di utilizzarne meno, con il risultato di diminuire le rese agricole”, prosegue Savona. “Nello scenario, per esempio, di una riduzione del 30% dell’impiego di fertilizzanti, l’impatto sulle importazioni di grano sarebbe di un’ulteriore riduzione del 12%. Il totale dà una riduzione complessiva dell’import del 18%”.

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