Il caseificio toscano Busti presenta la certificazione di filiera, dalla stalla al negozio

2014-04-17T15:15:52+01:0017 Aprile 2014 - 15:15|Categorie: Formaggi|Tag: , , |

Pisa – Il caseificio toscano Busti presenta la tracciabilità di filiera per i propri formaggi, dalla stalla ai banchi dei negozi. Il progetto, dal titolo “Latte di pecora della nostra terra; tracciabilità e rintracciabilità di filiera nel settore lattiero caseario toscano” è stato presentato lo scorso  10 aprile. “L’obiettivo del “progetto toscano” è quello di collegare ogni lotto di formaggio di pecora prodotto dal caseificio”, si legge in una nota dell’azienda, “con il latte raccolto dalle aziende conferenti, tramite un sistema informativo che segue il percorso del latte a partire dalla raccolta. 
Un computer con tecnologia Gps, installato sulle autocisterne, è in grado di riconoscere le aziende conferenti in maniera univoca e di indicare la quantità, l’acidità e la temperatura del latte. Il latte conferito, distribuito nei serbatoi di stoccaggio, viene tracciato attraverso un numero progressivo di lotto che lo accompagnerà in tutte le fasi della trasformazione fino al confezionamento”. Prima della vendita, spiegano dal caseificio, su ogni forma di pecorino verrà applicata un’etichetta, con un Qr code, che consente di collegare il formaggio alla partita di latte di origine. In questo modo, con uno smartphone, o accedendo al sito www.toscopecora.it e digitando nell’apposito spazio il suddetto codice, il consumatore può risalire alle caratteristiche delle aziende di produzione e del latte utilizzato per tutte le forme di pecorino che rientrano in questo progetto. L’evento ha visto coinvolto l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, l’Ispettorato repressioni frodi di Firenze, l’Associazione toscana allevatori, Asl 5 di Pisa, l’ente di Certificazione Certiquality, la Coldiretti, la Cna, il Consorzio del pecorino toscano Dop, il Laboratorio Tecnal.

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