Il Codacons denuncia Altroconsumo all’Antitrust: “Pubblicità ingannevole, pratica commerciale scorretta e turbamento del mercato”

2022-04-15T12:53:31+02:0015 Aprile 2022 - 12:53|Categorie: Grocery, in evidenza|Tag: , , |

Roma – Altroconsumo finisce nuovamente nel mirino del Codacons. L’Associazione dei consumatori ha infatti presentato un esposto all’Antitrust e all’Icqrf, chiedendo di aprire un’indagine sui recenti test condotti dalla rivista sul tonno in scatola. Le motivazioni sarebbero: possibile turbativa del mercato, pubblicità ingannevole e pratica commerciale scorretta.

“Dall’articolo pubblicato non risulta comprovata ogni singola fase procedurale, dal prelevamento di campioni sino alla certificazione delle analisi compiute, né emergono le modalità osservate per la conservazione del campione, sebbene si tratti di elementi essenziali per garantirne la genuinità e, dunque, per assicurare l’attendibilità della prova che, peraltro, riguarda una limitata quantità del prodotto alimentare”, spiega la nota rilasciata dal Codacons. Ciò, prosegue l’Associazione, sarebbe in contrasto con le indicazioni previste dalla circolare n. 982/2004 emanata dal Nucleo repressione antifrodi linee guida, che prevede che l’attività di accertamento: debba avvenire secondo criteri di imparzialità; contempli le ipotesi di incompatibilità degli assaggiatori; precisi le condizioni, senza essere esaustiva, di conflitto di interessi; raccomandi una condotta volta a generare la più ampia collaborazione possibile con il soggetto interessato evitando strumentalizzazioni da parti terze.

A dire del Codacons, la diffusione di notizie non attendibili, inidonee o poco chiare da parte di soggetti dotati di credibilità, può influenzare le scelte altrui. Per tale motivo, chiede all’Antitrust di “valutare i provvedimenti conseguenziali da adottare, e di accertare se sussistono i presupposti ai fini della eventuale configurabilità dello sviamento della clientela (atto di concorrenza sleale) e del turbamento di mercato attraverso l’attiva sollecitazione alla clientela a non avvalersi più dei prodotti delle aziende bocciate, considerato che quanto esposto potrebbe rappresentare il tentativo subdolo o denigratorio per accaparrarsi la clientela con atteggiamenti o condotte contrarie alla professionalità e, ancor prima, alla buona fede e lealtà che deve contraddistinguere i reciproci rapporti”.

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