Tabiano (Pr) – È un mercato promettente quello americano per le imprese del food italiane di tutte le dimensioni. A testimoniarlo è il numero di incontri avvenuti durante la missione in Italia di 35 operatori della Gdo Usa – spesso i Ceo in persona – organizzata dalla Camera di Commercio italo-americana insieme a ExportUsa a Tabiano (Pr), come riporta il Sole 24 Ore. In piena Food Valley parmense, sono state 56 le aziende italiane coinvolte – dalla pasta ai surgelati, dai vini alle conserve, fino all’olio -, per un totale di oltre 200 incontri con gli operatori Usa. Provenienti per a maggior parte da catene regionali (tra queste Heinen’s che fattura 700 milioni di dollari e Roche Bros che ne fattura 300). A guidare le loro scelte, qualità dei prodotti in primis, senza dimenticare l’estetica. “Abbiamo presentato le nostre conserve e i nostri sughi pronti alla Heinen’s, una catena di supermercati presente soprattutto in Ohio e nell’Illinois. Ci hanno detto che ad averli colpiti è stato l’aspetto visivo delle nostre conserve. Secondo loro rendeva bene l’idea dell’autenticità e della tradizione che sta dietro al prodotto”, spiega Gianluca Tositti, direttore commerciale export del Gruppo Fini. Anche il tema dei tempi di spedizione e dei vincoli doganali è in cima alla classifica di interesse dei buyer dei supermercati Usa.