Il rinascimento di Coop Firenze

2022-04-06T17:03:12+01:001 Aprile 2022 - 11:50|Categorie: Aperture del venerdì, Il Graffio, in evidenza, Retail|Tag: , |

Dopo l’incendio del 2021, riapre il pdv di Ponte a Greve, nel capoluogo toscano. Un supermercato green con un layout completamente rinnovato e funzionale. La nostra visita sul posto.

Di Luigi Rubinelli

Il supermercato Coop.Fi (Unicoop Firenze) di Ponte a Greve (quartiere del capoluogo toscano) ha 18 anni e nel giugno 2021 è stato distrutto da un incendio. Sostituito da un grande tendone, il 31 marzo ha finalmente riaperto. Rinasce così, da una provvida sventura, del tutto nuovo, concettualmente e nello svolgimento dei singoli reparti con un investimento di 30 milioni di euro. La progettazione è stata svolta da Paolo Lucchetta + Retail Design e da Inres.

La vera qualificazione e distintività è all’ingresso con la Fabbrica dell’aria di Stefano Mancuso, un portale sulla sostenibilità e la filtrazione dell’aria con le piante già visto in funzione a Novoli (Fi) qui ampliato. È un elemento talmente distintivo che se fosse presente in tutti i supermercati Coop farebbe la differenza e ridurrebbe a storielle divertenti molto green washing raccontato oggi nella Gdo. È tangibile ed esplorabile, opportuno e diverso. È all’ingresso e sicuramente copre l’ortofrutta, che avrà modo di rifarsi, ma è talmente importante che abbina con estrema facilità il brand Coop con l’ambiente e appunto la sostenibilità, con la lentezza che dobbiamo dedicare all’ambiente. E lo dimostra con un albero portato dal bio-bosco di Montopoli (Pisa) e piante varie in coltivazione idroponica. Sicuramente da vedere anche per i non appassionati.

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Il layout

Il pdv si è leggermente allargato: è di 4.050 mq con 18mila referenze alimentari e 3mila di non food. Il layout fa respirare tutti gli impianti merceologici e consente percorsi più fluidi e lineari e immediati a chi fa una spesa completa, consentendo comunque di mantenere un percorso di spesa veloce che, dopo l’area dei freschissimi, porta direttamente alla barriera delle casse veloci posizionate dietro al ristoro. Le acque, su richiesta dei consumatori, sono a metà spesa, dopo i freschissimi, per chi fa una spesa rapida, ma che comprende le bevande. Gli spazi nei reparti e fra le corsie dello scatolame sono ergonomici.

Tre colori e un sistema ottimale di illuminazione

È stato fatto un gran uso di legno lamellare per rendere più caldo e meno industriale il volume di vendita, con l’uso di tre colori: il rosso rinforzato (i valori di Coop), il marrone (il colore del legno e della semplicità) e il grigio.

L’illuminazione è ottimale e permette di coprire tutto lo spazio di vendita e contemporaneamente i prodotti esposti, la si vede all’opera soprattutto nell’ortofrutta. Anche nelle casse la luce diffusa da grandi campane permette di mettere in rilievo il ruolo della cassiera.

La comunicazione di reparto

La comunicazione è stata riscritta con un nuovo lettering e una impronta frontale ben leggibile.

Nell’ortofrutta ogni sotto-reparto indica le merceologie esposte grazie a indicazioni aree concrete: verdura e frutta quotidiana, dall’orto, dal mondo, ecc. Sono tanti corner, tante bancarelle. L’allestimento soprattutto dei fianchi è molto elaborato e darà del filo da torcere ai riordinatori, ma fa parte del gioco.

La comunicazione dei reparti assistiti è affidata a lunghi banner che hanno però una caratteristica precisa: sono un trittico, cioè divisi per tre e sono lenti nel far passare immagini e parole. Indicano di volta in volta:

  • qualità assortimentale,
  • convenienza e valore del prezzo proposto,
  • storie di sostenibilità e legami di territorio.

La narrazione appare semplice, didascalica ed esaustiva.

Il non food

Nuovo anche il layout del non food (già sperimentato a Siena), non a pettine ma organizzato per nicchie, in cui la persona può avere una visione di insieme e l’idea di tutte le possibilità a disposizione con un solo sguardo. I settori all’interno del reparto sono quattro, ognuno ben identificato: area casa, cartoleria/giocattolo, tessili, nelle declinazioni per la casa e intimo persona, e fai da te.

La ristorazione

L’area di ristoro del Coop.Fi Ponte a Greve, accessibile solo dalla galleria per evitare il traffico di carrelli, è gestita direttamente e propone una selezione di prodotti e piatti per degustare il meglio della tradizione culinaria toscana e delle tendenze contemporanee. Tutti i prodotti provengono dai laboratori del supermercato. I servizi comprendono:

  • bar per colazioni con dolci e salati, gelateria, oltre al momento aperitivi,
  • pizzeria con pizza alla pala,
  • preparazione primi e insalate,
  • banco del Lampredotto del Bambi, marchio presente presso il Mercato Centrale di Firenze,
  • angolo hamburger e patatine fritte,
  • proposta sushi e poké, piatto hawaiano a base di pesce e riso,
  • disponibile il servizio take away e tre totem interattivi per pagare in modo automatico e veloce.

Le toilette

In ordine al momento della visita e ubicati in galleria, ma francamente tre soli spazi nell’uomo (senza orinatoio) sono insufficienti per il traffico di persone apportato al centro commerciale.

Il fatturato del supermercato e della ristorazione

Il supermercato ha registrato un fatturato di 90 milioni di euro nel 2019. È stato investito dalla pandemia come tutti i grandi impianti della Gdo e dalle limitazioni agli spostamenti e ha ovviamente perso peso. Il nuovo impianto e la ricchezza descritta, secondo noi, permetteranno di recuperare i numeri persi già da quest’anno e potrà chiudere con qualcosa in più di 90 milioni di vendite (circa 23mila euro al mq). La ristorazione avrà una incidenza dell’1,5-2%.

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