Il ritorno delle fiere

2023-04-14T10:20:23+02:0014 Aprile 2023 - 12:30|Categorie: Aperture del venerdì, Fiere, in evidenza|Tag: , , , , , , , , , |

Cancellate o rinviate in epoca Covid, negli ultimi due anni le manifestazioni sono tornate alla grande. In attesa di Tuttofood, numeri da record per Marca, Cibus e Vinitaly. A conferma che il rapporto umano fa la differenza. 

Di Federico Robbe

Tre anni fa, di questi tempi, era tutto un parlare di chiusure e annullamenti. Chiusure di luoghi aperti al pubblico e annullamenti di eventi d’ogni genere. La priorità era contenere il virus, spiegavano le autorità con tanto di bollettino quotidiano. Dunque giù le serrande di cinema, stadi, ristoranti, centri commerciali. E naturalmente anche delle fiere: luoghi affollatissimi, al chiuso e con persone provenienti da tutto il mondo. Il mix perfetto per diventare una ‘bomba sanitaria’ e facilitare la circolazione del famigerato Covid-19.

In quel periodaccio, nel comparto fieristico e non solo, chi ha potuto farlo si è adattato alla nuova situazione, comunicando con strumenti digitali entrati nel frattempo nella nostra quotidianità. Altri hanno approfittato per una pausa di riflessione e per pensare come reinventarsi in un mondo cambiato troppo in fretta.

Certo è che proprio il settore degli enti fieristici è stato tra i più tartassati, obbligato a stravolgere il calendario di giorno in giorno e a rimandare appuntamenti strategici per gli operatori. Marca/Bologna se l’è cavata per un soffio, con la sua collocazione a gennaio 2020, ma poi sono cominciati i problemi per tutti: come comportarsi con gli espositori? Quando riprogrammare le manifestazioni? E poi, meglio rinviare di qualche mese o annullare definitivamente?

Come tessere di un domino, le fiere della primavera-estate 2020 sono cadute una dopo l’altra: Taste a Firenze e Vinitaly a Verona, per esempio; mentre Cibus è stata riprogrammata da maggio a settembre con un format incentrato sui convegni. Con il 2021 è andata meglio, ma la pandemia ha continuato a mordere: Marca è slittata ad aprile a causa della recrudescenza del virus, mentre Tuttofood, inizialmente prevista a maggio, è stata spostata a ottobre in tandem con Host. Vinitaly, dopo l’annuncio dello spostamento da aprile a giugno, è andata in scena come special edition in ottobre, in forma notevolmente ridotta. E Cibus si è svolta in edizione ‘balneare’, tra fine agosto e inizio settembre.

Lo scorso anno, bene o male, tutto è tornato alla normalità e il 2023 si sta rivelando strepitoso: le fiere di questi primi mesi hanno messo il turbo, con gli addetti ai lavori a macinare chilometri tra gli stand, a stringere accordi, ad assaggiare le tante novità di prodotto. Ecco qualche numero per dare un’idea: a Marca si sono registrati oltre 17mila operatori e visitatori. Oltre il 40% in più rispetto allo scorso anno. 23mila i metri quadrati espositivi (+15%) con 900 aziende (+10%). 22 le catene che hanno partecipato con uno stand all’evento, quattro in più dello scorso anno. Biofach, a febbraio, si è confermata l’appuntamento clou mondiale per le aziende bio. Un mese dopo è toccato a Cibus Connecting Italy, in scena a Fiere di Parma: un evento a tutto business con una rilevantissima presenza di buyer esteri, grazie all’impeccabile lavoro di incoming svolto dall’Agenzia Ice. Ben 20mila visitatori e 1.500 brand in esposizione: niente male per una fiera di due giorni (29-30 marzo). Che passerà alla storia anche come il primo Cibus con lo stand di Tuttofood al suo interno. Mercoledì 5 aprile, poi, è calato il sipario su un Vinitaly da record: 93mila presenze, di cui un terzo dall’estero. I buyer stranieri risultano in crescita del 20%, con picchi del +45% dagli Usa e +116% dall’Asia.

E cresce l’attesa per i prossimi eventi: Tuttofood (Milano, 8-11 maggio), Interpack (Düsseldorf, 4-10 maggio), Plma (Amsterdam, 23-24 maggio) e Fancy Food (New York, 25-27 giugno). Insomma, alla faccia dei gufi (come la virologa Ilaria Capua) che prevedevano la libertà dalle mascherine solo nel 2023, le fiere sono tornate a fare il loro mestiere ben prima, più spumeggianti che mai. Una buona notizia per tutti: allestitori, espositori, buyer, importatori, grossisti, hotel e ristoranti. E anche noi siamo ben lieti di poter trottare tra una fiera e l’altra, guardando negli occhi i protagonisti e provando a raccontare al meglio quel che accade nel mirabolante mondo del food.

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