Sermide (Mn) – L’indagine sui prodotti anti-dumping sulla carne suina, condotta da Pechino, potrebbe essere l’anticamera di dazi sulle esportazioni comunitarie di carne suina (e forse anche dei prodotti lattiero caseari). Come riporta il portale Teseo by Clal, infatti, le filiere europee che producono carne suina sono preoccupate: le esportazioni verso la Cina hanno toccato nei primi sette mesi del 2024 le 284mila tonnellate nel segmento delle carni fresche e congelate e 1.017 tonnellate nel settore dei salumi. Si tratta di volumi inferiori rispetto agli anni precedenti (1.535.000 tonnellate di carni fresche e congelate nel periodo record fra gennaio-luglio 2021 e 1.833 tonnellate di salumi fra gennaio e luglio 2023), ma un’eventuale imposizione di dazi da parte cinesi decreterebbe a tutti gli effetti un ulteriore calo dell’export europeo.
I numeri elaborati da Teseo evidenziano, infatti, una flessione del 45,24% tendenziale nell’import cinese di carni fresche, refrigerate o congelate dall’Ue nei primi sette mesi del 2024. Complessivamente, è in calo l’import complessivo di carne suina e salumi da parte di Pechino (-25,94% rispetto a gennaio-luglio 2023); tutti i fornitori, dal Brasile agli Stati Uniti, stanno registrando contrazioni dell’export, complice anche un calo della domanda dei consumatori cinesi con ogni probabilità dipesa da prezzi di mercato in crescita e che per il prodotto locale hanno superato lo scorso luglio i 4 dollari al chilogrammo.