Di Luigi Rubinelli
In Giappone il consumo di carne sta subendo un cambiamento, con una diminuzione generale della sua assunzione, ma con una preferenza ancora marcata per il pollo e il maiale rispetto al manzo. Un numero significativo di persone, circa il 7%, evita completamente la carne, mentre un altro 32% la consuma occasionalmente. Negli ultimi anni, circa il 9% dei consumatori ha smesso di mangiare carne e un’alta percentuale, il 36%, ha tentato di ridurne il consumo.
Alcune tendenze nel consumo di carne in Giappone:
- Diminuzione generale:
Si sta osservando una tendenza alla diminuzione del consumo di carne in Giappone.
- Preferenza per pollo e maiale:
Il pollo e il maiale sono le carni più consumate, mentre il manzo è meno popolare, nonostante l’eccellenza del wagyu (i prezzi possono arrivare intorno ai 100 euro al kg, a seconda della tipologia di Wagyu, del taglio e del livello di marmorizzazione).
- Sostituti vegetali:
In risposta alla diminuzione del consumo di carne, si registra un aumento dell’interesse e del consumo di sostituti vegetali.
- Crescita del consumo di carne importata:
Nonostante la diminuzione, il Giappone continua a importare grandi quantità di carne da altri paesi, specialmente manzo, suino e pollame.
Alcune motivazioni dietro le scelte alimentari:
- Salute:
La crescente consapevolezza dell’impatto sulla salute del consumo di carne, in particolare di carne rossa, sta influenzando le scelte alimentari.
- Sostenibilità:
La sostenibilità ambientale legata alla produzione di carne è un fattore sempre più importante nelle decisioni di consumo.
- Cultura e tradizione:
La cucina giapponese tradizionale ha storicamente incluso poca carne, con una maggiore enfasi su pesce, riso e verdure.
- Prezzi:
Il costo della carne, soprattutto di quella di alta qualità come il wagyu, può essere un fattore limitante per alcuni consumatori.
In sintesi: Il Giappone sta vivendo un cambiamento nel suo panorama alimentare, con una tendenza alla diminuzione del consumo di carne, ma con preferenze specifiche per tipo di carne e con una crescente attenzione alla salute, alla sostenibilità e alla diversificazione delle scelte alimentari.
Sebbene la cucina tradizionale giapponese includa molti piatti a base di pesce e verdure, la carne è presente in vari modi, sia nei piatti tradizionali che in quelli di origine straniera, come ramen, yakitori e tonkatsu.
Ecco alcuni dettagli:
- Carne tradizionale:
La cucina giapponese include piatti come lo yakitori (spiedini di pollo), il tonkatsu (cotoletta di maiale impanata e fritta) e il ramen (zuppa di noodles con carne).
- Carne di manzo:
La carne di manzo è molto apprezzata, soprattutto la wagyu, una razza giapponese rinomata per la sua qualità e marezzatura. La wagyu viene spesso consumata in bistecche, teppanyaki (cottura alla piastra) e yakiniku (cottura alla griglia in stile coreano).
- Carne di pollo:
Il pollo è un’altra carne molto consumata, spesso utilizzata per yakitori, karaage (pollo fritto) e altri piatti.
- Altri tipi di carne:
Anche il maiale è abbastanza comune, spesso utilizzato per il ramen e altri piatti.
- Carne meno comune:
Anche se meno diffusa, la carne di anatra, cervo e persino cavallo può essere trovata, spesso in forma di sashimi.
In sintesi, la carne è una parte integrante della dieta giapponese, anche se la cucina tradizionale può concentrarsi maggiormente su pesce e verdure.
Alcune conclusioni
Il consumo di carne tra la popolazione giapponese è in calo, ma solo il 20% dei consumatori che optano per una alimentazione prevalentemente plant based consuma regolarmente sostituti vegetali della carne; la maggioranza, invece, preferisce portare in tavola i prodotti vegetali tal quali, piuttosto che alternative che ricordano carne e derivati. A rivelarlo è uno studio recente pubblicato di recente da FMCG Gurus, società che fornisce ricerche di mercato e approfondimenti sugli atteggiamenti dei consumatori nei mercati di alimenti, bevande e integratori in tutto il mondo.
Secondo la ricerca, i maggiori driver di cambiamento sono la sostenibilità ambientale e la preoccupazione per la propria salute, anche se non viene del tutto trascurata nemmeno la questione etica legata al consumo di carne e derivati (ben il 46% dei consumatori dichiara infatti di aver diminuito il proprio consumo di carne anche per preoccupazioni connesse al benessere degli animali). In particolare, secondo i dati raccolti, il 7% dei consumatori giapponese non mangia mai carne e il 32% mangia saltuariamente. Di questi consumatori, il 9% ha smesso di mangiare carne negli ultimi 12 mesi e, nello stesso periodo, il 36% ha tentato di ridurne il consumo. Per il 56% dei consumatori, la ragione principale legata a questo cambio di alimentazione è la salute, dal momento che più della metà degli interessati associa uno stato migliore di salute a un consumo più ridotto di carne.
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