Ismea: nel 2021 tengono i consumi dairy, ma crescono i costi. Le preoccupazioni di allevatori e produttori

2021-06-10T08:40:19+02:008 Giugno 2021 - 10:05|Categorie: Formaggi|Tag: , , , , , , |

Roma – Riaprono i ristoranti e tengono i consumi nei supermercati, con buone prospettive per l’export. Crescono però i costi di produzione. E’ il quadro che emerge da un report di Ismea divulgato dal Sole 24 Ore. Nei primi quattro mesi del 2021 i prezzi all’origine sono cresciuti del 2,2%, ma quelli del latte alla stalla hanno registrato mediamente un -2,4%. Contemporaneamente il costo dei mangimi ha toccati “livelli tra i più alti degli ultimi 10 anni”. “Gli allevamenti vivono in uno stato di grande precarietà e continuano a perdere potere contrattuale. Un litro di latte viene oggi pagato alle stalle 37 centesimi al litro, al di sotto della soglia di sostenibilità finanziaria dei 39 centesimi, sotto la quale è impossibile un margine pur risicato di guadagno”, denuncia Cia – Agricoltori italiani. “Le preoccupazioni sui costi sono comuni, perché stanno aumentando anche per le imprese di trasformazione, dalla plastica ai noli, fino al costo del lavoro, con il nuovo contratto siglato da poco”, prosegue il direttore di Assolatte Massimo Forino, come riporta Il Sole 24 Ore. “Anche il prezzo del latte alla stalla si mantiene su livelli più alti del resto d’Europa. Con queste tensioni, non si possono nascondere le nostre preoccupazioni per il tema listini e per la ridotta capacità di spesa delle famiglie”. “Da marzo sembrano esserci però segnali incoraggianti grazie alle riaperture dei ristoranti, che all’estero valgono circa il 70% del nostro business. Contiamo inoltre sulla definitiva chiusura della vicenda super dazi Usa, per ora solo sospesi”, conclude Fiorino.

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