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La filiera alimentare chiede all’Ue una legislazione ad hoc per le Tea, diverse dagli Ogm

2023-03-14T12:43:05+02:0014 Marzo 2023 - 12:43|Categorie: Mercato|Tag: , , , |

Roma – C’è bisogno di una legislazione ad hoc per le Tea (tecniche di evoluzione assistita che permettono di correggere il Dna delle piante), che sono radicalmente diverse dagli Ogm. È questo quanto dichiara e richiede la filiera alimentare alle istituzioni europee durante l’evento per l’illustrazione del position paper ‘Nuove tecniche genomiche genome editing e cisgenesi’ prodotto dal Cluster Agrifood Nazionale, dal Crea e da Federchimica Assobiotec (Roma – 14 marzo). Le piante ottenute con le Tea, a differenza degli Ogm, non contengono Dna di altri organismi ma hanno un patrimonio genetico che è unicamente quello delle piante stesse. Le tecniche di evoluzione assistita, infatti, replicano semplicemente dei processi che potrebbero avvenire in natura e permettono di selezionare caratteri utili per l’agricoltura che sarebbero difficilmente ottenibili con altri metodi.

Visto che le Tea possono contribuire ad accrescere la sostenibilità dell’agricoltura europea e a produrre alimenti più salutari, la filiera richiede che possano essere stabilite legislazioni precise sull’argomento. Oltre a stilare alcune raccomandazioni da seguire in modo che l’Italia sappia cogliere l’opportunità che le tecniche offrono. Tra queste il consentire la sperimentazione in campo delle Tea in tempi brevi; il rilanciare un programma di ricerca sulle biotecnologie pulite per l’agricoltura di domani; e predisporre strumenti di trasferimento tecnologico dei risultati dalla ricerca al mondo produttivo.

“Le Tecniche di Evoluzione Assistita, adeguatamente controllate in modo da garantire che non comportino rischi per la salute, saranno strategiche per migliorare la resistenza delle coltivazioni allo stress idrico e alle patologie vegetali”, ha dichiarato il presidente del Cluster CL.A.N. Mauro Fontana. “Garantendo lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile e rigenerativa, in linea con le nuove esigenze ambientali, ma anche a favore di una produttività e redditività sostenibile per l’intera filiera agroalimentare italiana”. Ora le istituzioni europee dovranno esprimere un parere sulla questione a giugno, quando la commissione presenterà un progetto di normativa proprio in relazione alle tecniche di biologia recentemente sviluppate.

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