Latte (2), stop a quotazioni al ribasso e a limiti di produzione: le richieste di Cia, Confagricoltura e Copagri

2020-10-06T12:28:18+02:006 Ottobre 2020 - 12:26|Categorie: Formaggi|Tag: , , , , , |

Milano – No a quotazioni al ribasso del prezzo del latte, non allineate con l’andamento del mercato. E stop ai limiti di produzione. Queste, in sintesi, le richieste di Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura e Copagri espresse in una nota dalle tre associazioni in seguito all’accordo raggiunto da Coldiretti Lombardia e Italatte (leggi qua). “E’ inaccettabile proporre contratti di fornitura che tengono conto della negativa congiuntura economica di febbraio, quando il Paese era in piena emergenza Coronavirus, ma non dell’andamento decisamente più favorevole del mercato dell’ultimo periodo, nel quale si è registrata una lieve ripresa delle quotazioni”, commentano Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura e Copagri a proposito dei contratti di conferimento del latte, oggi basati su prezzi penalizzanti per gli allevatori. “Altrettanto inaccettabile poi è prevedere un limite mensile di produzione, vincolando peraltro i tetti produttivi non a un premio aggiuntivo, ma addirittura al pagamento di una rilevante penale, con la quale si ottiene il risultato di abbassare ulteriormente il prezzo di conferimento, oltre ad altri vincoli e oneri per gli allevatori”, proseguono le associazioni. “In tal modo non si va a premiare la qualità né si va a dare un beneficio al produttore, costretto a confrontarsi con nuovi ribassi e nuovi oneri, né al consumatore, che non vede trasferiti sugli scaffali gli effetti di queste quotazioni ribassate. Ricordiamo che stiamo parlando di un settore che per motivazioni intrinseche non ha la possibilità di ridurre la produzione se non a titolo definitivo, ma che allo stesso tempo assicura prodotti sostenibili e salubri, nonché condizioni di benessere animale tra le più elevate al mondo”, concludono Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura e Copagri.

Torna in cima