Le nuove date di Marca fanno discutere. Il commento di Angelo Frigerio

2022-01-11T09:50:18+02:0011 Gennaio 2022 - 09:25|Categorie: Fiere, in evidenza|Tag: , , , , |

Bologna – E’ di pochi giorni fa la notizia, ampiamente anticipata da Alimentando (leggi qui) che Marca, la fiera dedicata alla private label che avrebbe dovuto tenersi a metà di gennaio è stata spostata al 12 e 13 aprile. Date che coincidono con la Settimana Santa e sono in sovrapposizione con gli ultimi due giorni di Vinitaly, manifestazione che si tiene a Verona dal 10 al 13 aprile. Non solo: Marca a questo punto è stata posizionata a tre settimane da Cibus (Fiere Parma 3-6 maggio) . Una concatenazione di eventi che fa discutere. “Al Sud la Settimana Santa è un periodo molto sentito”, confida il titolare di un’azienda. “Il rischio è che molti buyer disertino l’evento”. Altri fanno notare, come elemento di disturbo, anche la contemporaneità di Vinitaly. Per non parlare del rischio di non vedere i buyer, forse più interessati proprio a Cibus. Altri ancora fanno notare tutte le problematiche relative al montaggio e smontaggio di stand con il ‘filotto’ delle fiere: Marca (12-13 aprile), Cibus (3-6 maggio), Plma (31 maggio-1 giugno).

Il commento

Le questioni che molti hanno sollevato in merito alle nuove date di Marca sono tutte giuste. Però, parliamoci chiaro, c’erano alternative? Bologna Fiere ha un calendario di eventi fittissimo e la possibilità di incastrare altre date non è praticabile. Per Marca siamo al quarto rinvio, per cui non si poteva sbagliare ancora. Ecco allora una scelta mediata: non troppo prima, per evitare la pandemia, non troppo dopo, per evitare l’accavallarsi con altre manifestazioni. Una scelta condivisa con Adm, l’associazione della distribuzione moderna che, secondo fonti solitamente bene informate, ha garantito la presenza dei buyer alla fiera. Vale la pena aggiungere che Marca non ha le stesse problematiche di altre manifestazioni che fanno della presenza di buyer stranieri il loro punto di forza. E’ destinata perlopiù al mercato italiano. E il suo format, due giorni secchi, lo dimostra. Per cui ‘obtorto collo’, come dicevano i latini, portiamo a casa le nuove date. Sono problematiche ma pur sempre meglio di call su Zoom o Teams. Di cui abbiamo oggettivamente piene le palle.

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