Marca 2023 / Marco Pedroni (Adm): “Così difendiamo il potere d’acquisto dei consumatori”

2023-01-17T14:55:19+01:0018 Gennaio 2023 - 10:30|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , , , , |

La distribuzione gioca un ruolo strategico in un contesto segnato dall’incertezza. Tra rincari generalizzati e inflazione ancora elevata. Per questo è fondamentale agire insieme, dialogando con i fornitori e le istituzioni. Marco Pedroni, presidente di Adm, a tutto campo.

Come il settore della distribuzione sta affrontando questo periodo segnato da inflazione e rincari energetici?

Siamo preoccupati a causa di una inflazione a due cifre che nel 2023 rischia di innalzarsi ulteriormente, mentre le famiglie sono in difficoltà per la perdita di potere di acquisto che pesa soprattutto sulla parte più debole della popolazione, quella a basso reddito. I volumi di vendita sono in calo e potrebbero ancora diminuire. La situazione si è acuita da settembre in poi con i rincari dell’energia; ormai soffre anche il ceto medio. In questa situazione anche la Gdo ha difficoltà, stretta nella morsa tra rincari a monte dei prodotti e necessità di tutelare i consumatori. Come distribuzione siamo impegnati per mediare i rincari con l’industria di marca, per ridurre i consumi energetici (minori temperature a punto vendita, illuminazioni ridotte e un piano di investimenti per la conversione al fotovoltaico), offrendo contemporaneamente promozioni e proposte di risparmio per i clienti, ma certo questo non basta. Ci sarebbe bisogno di un più forte intervento del Governo sull’intera filiera, con misure economiche che diano respiro ai consumi.

In che percentuale (in media) gli aumenti concessi ai fornitori sono stati scaricati sul prezzo a scaffale?

Nel corso del 2022 si è rotta la tradizionale forma di negoziazione con l’industria di marca. È un fatto oggettivo: fino a poco tempo fa l’industria proponeva un listino all’anno e ogni distributore conduceva su questo una negoziazione per migliorare le condizioni d’acquisto e condividere le attività promozionali; l’anno scorso la gran parte dei fornitori ha invece presentato più listini (due, tre, anche quattro) e spesso con aumenti a doppia cifra; per i prossimi mesi si sta profilando lo stesso scenario che aggiungerebbe altra forte inflazione a quella del 2022. È evidente quindi che siamo in una situazione del tutto nuova e di fortissima criticità. Di fronte all’incertezza sull’energia e sulle materie prime sembra che gran parte dei grandi fornitori, soprattutto le multinazionali, preferiscano continuare ad aumentare i prezzi delle merci piuttosto che occuparsi dei volumi delle proprie vendite. Come Adm non possiamo accettare questa tendenza che ci obbligherebbe ad aumentare di molto i prezzi di vendita e che scaricherebbe ulteriori aggravi sulle famiglie. È necessario fermarsi e valutare più attentamente i trend attesi dei mercati, evitare nuovi forti aggravi, costruire accordi flessibili nei contenuti e nella durata. Chiediamo ai fornitori e all’industria di marca di fermare gli aumenti nei primi quattro mesi del 2023, verificando i trend della congiuntura internazionale che potrebbe raffreddarsi.

Pensa che le promozioni possano essere utili in questo momento oppure no?

Le promozioni sono uno strumento importante ma non certo l’unico, e comunque non sono sufficienti per poter far fronte all’eccezionalità del momento. Come distribuzione stiamo agendo sullo sviluppo della Marca del distributore (Mdd) per sostenere le vendite e tutelare il potere di acquisto delle famiglie. Ma per fermare la corsa dei prezzi che alleggerisce il carrello servirebbe un intervento radicale. L’innalzamento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali rischia di alimentare la recessione. Invece bisogna proteggere e sostenere la parte più debole del Paese, la domanda e i consumi di chi vede lo stipendio o la pensione fermi mentre i prezzi salgono, e operare interventi per aiutare le imprese sane, a partire dagli aspetti energetici.

Quali richieste avete fatto al Governo per valorizzare un comparto strategico come la distribuzione?

Per tempo, poco dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, quando l’inflazione iniziava a correre e i costi energetici raddoppiavano, abbiamo chiesto al Governo di aprire un tavolo di confronto sul modo migliore di affrontare i rincari. A fine agosto abbiamo nuovamente chiesto un dialogo perché i costi energetici stavano erodendo più dell’intero margine della Gdo. Abbiamo proposto un’Iva selettiva su alcuni beni e chiesto di essere anche noi considerati delle industrie energivore perché refrigerazioni, riscaldamenti, illuminazioni, orari di apertura dei negozi sono tutti elementi importanti e pesanti sui costi. Poi, ogni attore deve fare il suo. Noi il nostro impegno ce lo stiamo mettendo, abbiamo fatto da argine verso i consumatori per i rincari, trattenendone una parte in pancia alla Gdo. Oggi siamo ad una soglia di rottura in cui si rischia di non poter più trattenere la marea di aumenti; è il momento che le istituzioni ci aiutino a rimanere anche nei prossimi mesi quella diga che siamo orgogliosi di essere stati finora. Ci aspettiamo aperture importanti dal nuovo Governo, non tanto a nostro favore, ma soprattutto a favore dei consumatori.

Leggi l’intervista integrale alle pagine 8 e 9 del primo numero di Marca Daily

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