Peschiera del Garda (Vr) – Grande partecipazione e interesse alla consueta riunione di Assocaseari, che si è svolta ieri a Peschiera del Garda. Oltre agli associati, era presente Christophe Lafougère, analista di Gira Food, che ha presentato una panoramica sull’andamento del mercato dairy a livello mondiale dal titolo Lattiero caseario: un mercato sempre più volatile alle prese con meno latte e tante incertezze.
Nel prossimo futuro, sarà disponibile meno latte. Ma, in generale, i consumi aumenteranno. Non saranno, però, trainati dal Vecchio Continente, dove continuerà a crescere la sola domanda di formaggio. E nemmeno dalla Cina, che sta perdendo il suo ruolo di driver del settore. Occorrerà piuttosto guardare a una nuova area sul mappamondo: il Sud Est Asiatico, dove la popolazione più giovane e aperta e il Pil in crescita traineranno la domanda di prodotti lattiero caseari (Smp, formaggi fusi e burro). Questo è quanto è emerso in breve sintesi.
In Europa, la raccolta di latte sarà stabile o negativa, mentre è già calata in Nuova Zelanda. Solo negli Stati Uniti potrebbe continuare a crescere, seppur a un ritmo più lento. I prodotti più richiesti saranno il latte, la cui domanda sarà trainata dal mercato cinese, e i formaggi, di cui con buona probabilità ci saranno più impianti di produzione. Si è già osservato negli ultimi mesi un calo produttivo per quanto riguarda il latte, il cui prezzo sembra ora essersi fermato intorno ai 40-42 euro/100 l, un minimo sotto il quale, secondo l’analista, è improbabile che si scenderà. La qualità del latte ora raccolto, comunque, è molto elevata perché ricco in grassi e proteine.
Focus anche sul tema delle proteine del latte, la cui domanda è crescente, prodotte attraverso fermentazione di precisione. Già i principali giganti del lattiero caseario (Bel, Nestlé, Danone, Fonterra) stanno lavorando su questa tecnologia, utilissima anche nella produzione di alternative plant-based.
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