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Panzani (Valsoia): “La legge sul meat sounding rischia di danneggiare le imprese italiane”

2023-12-11T08:44:15+02:0011 Dicembre 2023 - 08:44|Categorie: Carni, in evidenza|Tag: , , , , , |

Bologna – “Il cambio di denominazione dei prodotti rappresenta un danno per i consumatori e per l’intero settore. Non è escluso, inoltre, che da questo obbligo siano esentati i brand esteri, con il paradosso di una penalizzazione per le aziende italiane rispetto ai concorrenti europei e internazionali: la conseguenza potrebbe essere una spinta a valutare lo spostamento delle produzioni oggi in Italia oltreconfine”. In questo modo Andrea Panzani, Ad e direttore generale di Valsoia, commenta al Sole 24 Ore il divieto di meat sounding applicato alle alternative vegetali dei prodotti di origine animale, introdotto in Italia con la legge sulla carne coltivata. Panzani si dice comunque fiducioso “che la Commissione Ue convinca il Parlamento italiano a rivedere le norme”.

Valsoia, specializzata nei prodotti salutistici e negli alimenti vegetali, nei primi nove mesi del 2023 ha registrato ricavi di vendita per 86 milioni di euro, dopo i 77,7 milioni del 2022. “Da sempre”, spiega l’Ad, “rispettiamo la legge in materia di denominazioni con etichette auto-esplicative e chiare”. La presidente del Gruppo prodotti a base vegetale di Unione italiana food, Sonia Malaspina, commenta: “Inserire una norma sui prodotti a base vegetale in un veicolo normativo sulla carne coltivata è stato un errore sin dall’inizio: i due mondi non hanno nulla in comune e si rischia di confondere i consumatori”. E sottolinea: “Negli ultimi anni anche alcuni produttori di carne hanno debuttato con prodotti a base vegetale. Il mondo della carne e quello dei trasformati vegetali non sono in conflitto: sul mercato c’è posto per tutti”.

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