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Parmalat perde il ricorso in appello: la Centrale del latte torna al Comune di Roma

2022-05-13T10:17:47+01:0012 Maggio 2022 - 17:17|Categorie: Formaggi, in evidenza|

Roma – Parmalat deve restituire al Comune capitolino la sua quota di capitale sociale della Centrale del latte di Roma, equivalente al 75%. Dovrà inoltre restituire tutti i dividendi  ottenuti dal 2005 al 2012: una cifra pari a circa 65 milioni di euro. Lo ha stabilito la prima sezione civile della Corte d’Appello di Roma. Si è concluso così, lo scorso 13 aprile, il ricorso civile presentato da Parmalat in merito a una vicenda giudiziaria iniziata ben 23 anni fa. Ma che affonda le sue radici nel 1996, quando il Comune di Roma stabilisce la privatizzazione della Centrale del latte.

Vincendo la gara d’appalto, la Cirio di Sergio Cragnotti si aggiudica la società: il patto di vendita, oltre alla cessione del 75% delle quote azionarie, ne prevede il divieto di vendita per un periodo di cinque anni. Cragnotti decide di conferire la partecipazione nella Eurolat spa, che, però, nel 1999 vende alla Dalmata Due, una società controllata di Parmalat, allora amministrata da Calisto Tanzi.

Nel luglio 1999, dunque, le aziende che avevano perso la gara d’appalto danno avvio a una battaglia legale: la cessione rappresentava una violazione delle regole d’appalto. Nel 2007 il Tar del Lazio stabilisce così l’annullamento sia della gara del 1998, sia della successiva transazione del 1999. Sentenza confermata anche dal Consiglio di Stato che, nel 2012, delibera l’obbligo da parte di Parmalat di restituire al Comune il suo 75% di azioni. Parmalat, nel frattempo acquisita da Lactalis, presenta ricorso facendo leva sul principio di ‘buona fede’ nel momento dell’acquisto di Eurolat da Cirio. Ricorso che è stato respinto lo scorso 13 aprile.

La sentenza è esecutiva, ma, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, Parmalat sarebbe pronta a presentare ricorso alla Corte di Cassazione.

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