Pasta secca confezionata (2). Nel 2020 crescono le vendite in Gdo (+11%) e nel segmento discount (+16%)

2021-05-25T17:10:32+02:0025 Maggio 2021 - 17:10|Categorie: Grocery, Pasta e riso|Tag: , , , |

Milano – A confermare le preferenze degli italiani in fatto di pasta secca, l’indagine condotta dall’istituto Iri. Il focus, in particolare, riguarda la pasta di semola che, nel complesso, vale 2,6 miliardi di euro in Italia. I primi mesi del 2020 evidenziano una crescita a valore del +10,1% rispetto allo stesso periodo del 2019. Ma già tra i mesi di gennaio e aprile 2021 si registrano flessioni pari al -5,3%. Una percentuale dovuta al fatto che la corsa all’accaparramento è ormai terminata. La percentuale rilevata nei primi mesi del nuovo anno, comunque, mette a segno un +8,6% a valore rispetto ai dati del 2019. Sono soprattutto i consumatori meridionali a preferire il comparto della pasta secca (34%). Per quanto riguarda i formati, invece, spopolano quello da 500 g (81%) e quello da un chilo (14%). Crescono anche le nicchie, che incidono per il 12% sull’intero mercato della pasta: gli italiani scelgono pasta aromatizzata, vegetale, ai cereali, integrale e di semola. All’interno di quest’ultimo segmento, il biologico ha un’incidenza del 5% e non riscontra performance esaltanti. La pasta senza glutine ha un peso del 3%, mentre la pasta di semola prodotta con grano 100% italiano è il vero trend di punta. Il richiamo all’origine nazionale della materia prima –  obbligatorio in seguito al decreto ‘Etichettatura origine della pasta’ del 2017 – ha fornito un forte stimolo all’acquisto da parte delle famiglie italiane. Nel complesso, il comparto vale circa 585 milioni di euro. Infine, tra i canali più performanti spicca la Gdo (+11%) e, soprattutto, il segmento discount: le vendite relative al 2020 mettono a segno un +16% e le stime elaborate da Iri evidenziano che si tratta dell’unico settore che, anche nel 2021, mostra un andamento positivo.

 

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