Rincari, un allevamento da latte su quattro a rischio chiusura

Roma – Gli eccezionali rincari che si registrano hanno causato, nel primo semestre 2022 rispetto al 2020, un impatto pari a 90.129 euro sugli allevamenti da latte, contro un impatto medio nazionale stimato a 29.060 euro. E’ quanto emerge dal terzo rapporto Crea Politiche e Bioeconomia di quest’anno. Sono state analizzate otto voci di costo: sementi/piantine, fertilizzanti, prodotti di difesa (antiparassitari e diserbanti), mangimi, foraggi e lettimi, gasolio, energia elettrica e noleggio passivo. Ma gli aumenti sono legati soprattutto ai rincari su energia elettrica (+35mila euro), mangimi (+34mila euro) e carburanti (+6mila euro).

Dal report emergono anche variazioni a livello territoriale: la circoscrizione nord occidentale, che registra il più elevato incremento dei costi (oltre 138.000 euro per azienda), è quello con i minori incrementi percentuali (+106%), mentre in quella nord orientale i costi aumentano del 108%, per crescere progressivamente nel centro (+112%), nel meridione (+129%) e nelle isole (+138%).

Secondo il Crea, un’azienda su quattro potrebbe non riuscire a far fronte ai pagamenti con il rischio di dover chiudere l’attività.

 

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