Università di Napoli: metà degli integratori alimentari è inefficace. Scarpa (Federsalus): “Risolveremo”.

2021-08-10T11:27:33+02:0010 Agosto 2021 - 10:58|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , , , |

Napoli – Solo la metà degli integratori analizzati simulando il transito intestinale ha liberato sostanze utili per l’organismo. In tre casi su sei le capsule non si sono nemmeno disgregate. Sono alcuni dei risultati a cui è giunta la ricerca condotta dalla professoressa Fabiana Quaglia, ordinario di Tecnologia e legislazione farmaceutiche all’Università degli studi di Napoli Federico II. Lo studio, pubblicato da Il Salvagente, ha anche mostrato come molti integratori utilizzino ancora il biossido di titanio, colorante che potrebbe danneggiare il Dna. Dati negativi per un comparto che, in Italia, genera ogni anno più di 3,2 miliardi di euro. Con il nostro Paese sul primo gradino del podio in termini di quota nel mercato europeo (23%), seguito da Germania (13%), Francia (9%) e Regno Unito (8%). In totale, evidenzia Il Salvagente, sono 32 milioni gli italiani che fanno uso di integratori alimentari. Di cui circa 18 milioni quotidianamente e più di 4 milioni qualche volta al mese. Il 62,8% ha un’età compresa tra i 35 e 64 anni, le donne sono il 60,5%. Germano Scarpa (foto), presidente di Federsalus (associazione che rappresenta l’intera filiera degli integratori alimentari), ha commentato: “Posso fare una promessa ai consumatori: porterò questo lavoro alla prima assemblea degli associati, lo distribuirò a tutti e porrò il tema per sensibilizzarli su un problema che ritengo molto importante”.

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