Vino made in Italy: primo trimestre 2019 positivo nell’export, con le eccezioni Canada e Cina

2019-05-22T11:41:37+01:0022 Maggio 2019 - 11:40|Categorie: Vini|Tag: , , , , , , , , |

Roma – Rilasciati dall’Osservatorio del Vino di Unione Italiana Vini  i dati definitivi sull’import mondiale di vino italiano per il primo trimestre del 2019. Dal bilancio tracciato, solo un paio fra i principali mercati – Cina e Canada – registrano un calo delle forniture per il segmento dei vini in bottiglia, mentre tutti gli altri segnano un trend di crescita. In Uk, i forti incrementi a volume confermano il precedente effetto “stocking” legato alla prima finestra della Brexit: il Prosecco registra un +53%, mentre il segmento bottiglia +25%. In Usa: +5% in volume sui vini fermi in bottiglia, che fa da contraltare a un -5% a valore. Buono per le bollicine il ritmo di crescita sul mercato canadese, dove le performance a volume e a valore sono a doppia cifra (sopra il 10%), mentre qualche debolezza viene registrato per il segmento dei vini in bottiglia. Positivo anche il mercato svizzero (per l’Italia +3% bottiglia e +12% gli spumanti). E dinamica in chiaroscuro su quello russo (+7% a volume sul fronte bottiglia, mentre tornano negative le performance delle bollicine, con -4% a fronte di un -5% del totale mercato) e tedesco (+5% volume per l’Italia e +10% valore per il vino in bottiglia, ma la spumantistica segna un -11% volume). In Asia, partenza d’anno positiva per l’Italia sul mercato nipponico (+5% per i vini in bottiglia a volume), mentre la Cina si dimostra un mercato in continua fase involutiva e conferma la tendenza con cui aveva archiviato il 2018: nel primo trimestre 2019, riduzione globale degli acquisti del 25% per il made in Italy del vino rispetto a marzo di un anno fa (1,5 milioni di ettolitri scarsi) e un valore pari a 618 milioni di dollari (-22%).

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