Il For Free Choice Institute risponde a Il Fatto Alimentare sull’olio di palma

2019-05-22T11:32:20+02:0022 Maggio 2019 - 11:32|Categorie: Dolci&Salati, Mercato|Tag: , , , |

Milano – Riceviamo e pubblichiamo un estratto della risposta che il For Free Choice Institute rivolge a Il Fatto Alimentare in merito alle osservazioni sollevate contro lo studio comparativo sull’olio di palma (leggi qui).

“Il nostro studio si basa sulla comparazione di 96 prodotti suddivisi in 10 categorie merceologiche. L’obiettivo è comprendere se i prodotti ‘senza olio di palma’ contengano effettivamente meno grassi saturi e siano più sostenibili. Il Fatto Alimentare non ha consultato il nostro studio integrale, vista l’affermazione: “sarebbe bello sapere quali specifici prodotti sono stati utilizzati per i confronti”. Inoltre, si è basato solo sull’analisi dei prodotti delle tabelle Aidepi, che abbiamo considerato anche noi, ma solo per confrontare i valori dei grassi saturi dei singoli prodotti che noi abbiamo considerato con le medie Aidepi di categoria. Vi è una palese differenza metodologica. Si noti che l’Aidepi nelle sue tabelle utilizza solamente i 10 prodotti più venduti in assoluto per la categoria e, come nel caso dei frollini, questo porta ad avere 8 prodotti su 10 appartenenti a una sola marca (Barilla) e contenenti lo stesso olio/grasso vegetale. Ai fini della nostra ricerca non avrebbe avuto senso utilizzare solo i prodotti delle tabelle Aidepi. Lo scopo era quello di confrontare prodotti ‘con’ e ‘senza’ olio di palma nel modo più oggettivo ed equilibrato possibile, suddividendo le tabelle in modo più omogeneo, con una maggiore diversificazione di brand, prodotti e ingredienti. Questione ambientale: gli studi analizzati, tra cui una vasta ricerca comparativa della International union for conservation of nature (Iucn), sono stati condotti da accademici, scienziati ed esperti di riconosciuta fama nel campo della sostenibilità. La stragrande maggioranza sostiene che tutte le coltivazioni hanno un impatto sull’ambiente e che boicottare l’olio di palma non sia la soluzione. Tantomeno convertire la produzione di palme da olio con altre coltivazioni che possono avere effetti peggiori. Gli scienziati convengono che sia necessario investire sulle pratiche sostenibili”.

In foto: un tabella dello studio comparativo del For Free Choice Institute

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