Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: giù il burro, crema in rialzo

2019-02-25T16:25:55+02:0025 Febbraio 2019 - 16:25|Categorie: Formaggi|Tag: , , , , , , |

Cremona – Assocaseari analizza gli andamenti di mercato della scorsa settimana. Che mostrano un quadro stabile per il latte liquido e un leggero calo di quotazioni per lo scremato. Crema in rialzo e burro in calo. Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli:

– Forse forse si cominciano a svelare i motivi dell’indecisione e della stanchezza del mercato della settimana scorsa. Niente di così evidente sul latte liquido, più o meno stabile ai livelli della settimana precedente, con prezzi che vanno tra i 0,36 e i 0,38 euro/Kg reso Nord Italia. Leggero calo delle quotazioni per il latte scremato. Invece, malgrado i prezzi del burro vedano cali nei bollettini, la crema è un po’ in rialzo, con quotazioni che arrivano fino a oltre 1,90 euro/Kg. Sul mercato nazionale, latte praticamente stabile tra 0,42 e 0,43 euro/Kg. La crema di qualità viene trattata a quasi 2,00 euro/kg. Gli aumenti della crema sono probabilmente in parte dovuti al continuo aumento del prezzo del latte in polvere intero, che è poi il prodotto più ricercato sui mercati mondiali, e questo potrebbe far cambiare gli scenari anche sul burro. 

– Bollettini del burro: Kempten ha registrato questa settimana una diminuzione di 0,05 euro sul minimo e di 0,10 euro sul massimo, quotando 4,20 euro/Kg il primo e 4,40 euro/Kg il secondo. L’Olanda, dopo un ribasso di 0,13 euro, si porta a 4,17 euro/Kg. La Francia resta invariata a 4,50 euro/Kg. Abbiamo più volte però fatto presente che i bollettini rispecchiano il mercato sempre con un certo ritardo. Se fino all’inizio di questa settimana si pensava ad una crema debole e ad un burro ancora più fiacco, già tra ieri e oggi le sensazioni cominciano a cambiare. Sul mercato si intravede molto scetticismo sull’andamento del burro e qualche operatore è convinto che ormai i prezzi minimi del burro così come della crema siano stati raggiunti. Già sul mercato qualcuno sta facendo retromarcia e non offre più a prezzi che fino a lunedì sembravano poter essere addirittura trattabili. 

–  Sui principali bollettini del latte in polvere che prendiamo in considerazione, in aumento i prezzi sia dello scremato che dell’intero. Questi incrementi sono di gran lunga più alti se qualche cliente ha bisogno di coprirsi sia sul breve che sul lungo periodo. Con venditori che, un po’ spaventati dalle basse consegne e un po’ gasati da questi aumenti, parlano ormai di prezzi compresi tra 2.200 e 2.250 euro/Tons. I compratori restano scettici  venendo da periodi con prezzi di gran lunga inferiori. La 33ma aggiudicazione del latte in polvere all’intervento di questa settimana è andata bene, con 1.784 Tons aggiudicate sulle 3mila disponibili, quantitativo di tre volte più alto rispetto a quello venduto due settimane fa e oltretutto con un aumento del prezzo minimo da 1.622 a 1.631 euro/Tons.  

– In Germania aumento dei listini per il siero in polvere alimentare e ribasso per lo zootecnico, in Olanda stabile e in Francia in calo per la seconda settimana consecutiva.  

– Quotazioni medie dei bollettini europei dei formaggi stabili per il cheddar a 3,20 euro/Kg e il calo per l’edamer a 3,06 euro/kg, il gouda a 3,08 euro/Kg e l’emmentaler a 4,40 euro/kg. In Italia, in aumento solo alcune voci del parmigiano reggiano e del grana padano nelle principali borse merci.  

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