Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: sempre bassa la raccolta latte in Ue

2019-02-12T12:52:46+02:0012 Febbraio 2019 - 15:50|Categorie: Formaggi|Tag: , , , , , , |

Cremona – Assocaseari analizza gli andamenti di mercato della scorsa settimana. Che mostrano un quadro più o meno stabile, con una raccolta latte bassa in Europa e qualche piccolo segnale di ripresa in Italia.Crema e burro sostanzialmente stabili. Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli:

–  Fondamentalmente i mercati sembrano tranquilli, però tra gli operatori nessuno è così convinto che questa tranquillità non possa riservare sorprese. In Germania e in Europa in genere, la raccolta di latte è ancora bassa. In Italia, invece, si comincia a vedere qualche piccolo segnale di ripresa e soprattutto è aumentato considerevolmente il tenore di grasso nel latte. Il latte crudo in Europa viene trattato, a secondo del Paese di origine, tra i 0,37 e i 0,39 euro/kg consegnato nord Italia, e lo scremato tra i 0,185 e i 0,19 euro/kg. In Italia, scambi che raggiungono in pochi casi i 0,43 euro/kg per il crudo e 0,24 euro/kg per lo scremato.

– La crema all’estero sembra essersi arenata a 1,97 euro/kg reso nord Italia. Per la crema nazionale di qualità, invece, raramente si sentono scambia superiori a 1,95 euro/kg partenza. 

– Dopo il nuovo prezzo del burro della Gdo, notevolmente ribassato rispetto alle consegne del mese precedente, era abbastanza normale attendersi un lieve ribasso di Kempten, che infatti ha fatto segnare un -0,05 euro sul minimo, oggi 4,30 euro/kg, e un invariato sul massimo, oggi  4,55 euro/kg. Difficilmente nel burro ci sono delle differenze tali tra minimo e massimo, ben 0,25 euro/kg, Anche l’Olanda cala di 0,03 euro, portandosi a 4,36 euro/kg. La Francia resta invariata a 4,56 eurokg.  Poco interesse sia da parte dei venditori che dei compratori, con quotazioni praticamente invariate rispetto alle settimane precedenti.

–  Sicuramente la molta offerta di latte all’intervento, in gran parte ancora giacente nei magazzini, penalizza i bollettini del latte in polvere per uso zootecnico anche perchè, checchè se ne dica o brighi, si tratta comunque di merce che deve essere forzatamente utilizzata per l’alimentazione degli animali.  Le quotazioni del latte per uso alimentare, invece, si stanno avvicinando ai prezzi reali di mercato ma ancora a debita distanza. Nel prodotto fresco per uso alimentare ormai vi sono scambi a prezzi superiori ai 2.150 €/Tons reso nord Italia. Che tristezza questa settimana! Solo 584 Tons di latte in polvere all’intervento aggiudicate sulle 3.600 disponibili. Per fortuna il prezzo ha dato qualche soddisfazione, salendo dai 1.585 euro/Tons di due settimane fa ai 1.622 euro/Tons all’asta di questa settimana.  Per la prossima asta del 21 febbraio saranno disponibili 3mila Tons circa. 

– Il siero in polvere torna ad avere andamenti piuttosto ondivaghi, con quello zootecnico che dopo due settimane di stabilità è calato in Germania, è stabile in Olanda ed è addirittura aumentato in Francia. Invece, torna a livelli decisamente alti il siero in polvere per uso alimentare sui bollettini tedeschi, anche se con un differenziale tra minimo e massimo di quasi 100 euro/Tons.

– Quotazioni medie dei bollettini europei dei formaggi stabili per il Cheddar a 3,11 euro/kg e l’Edamer a 3,09 euro/kg, in aumento per il Gouda a 3,14 euro/kg e in calo per l’Emmentaler a 4,41 euro/kg. In Italia, leggeri aumenti soltanto su alcune voci del Parmigiano Reggiano a Modena e a Reggio Emilia, e del Grana Padano a Cremona e a Mantova. A Milano e a Novara, rialzo di 0,05 euro per il Gorgonzola.

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