Roma – Secondo un’indagine commissionata da Assobibe e condotta da Nomisma su un campione di 1.200 italiani tra i 18 e i 65 anni, i consumatori non apprezzano la sugar tax. Il 67% degli intervistati si è detto “per nulla o poco d’accordo con questo provvedimento perché lo ritiene inutile e unicamente uno strumento per generare introiti”, commenta Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe. Non convincono le finalità dell’imposta: secondo gli intervistati, infatti, la sugar tax non porterà a una riduzione significativa dei consumi di bibite analcoliche. Inoltre, il 64% del campione la ritiene semplicemente uno strumento per generare ulteriori introiti per lo Stato, a discapito soprattutto delle fasce di reddito più povere (59%) e dei prodotti tipici della tradizione italiana (58% degli intervistati). “Hanno ragione”, prosegue Pierini, “perché secondo le stime Nomisma l’introduzione della tassa comporterà un aumento del prezzo medio del 13% per le aranciate, dell’11% per chinotti, sode, limonate e aperitivi analcolici, solo per citarne alcuni. Non usciremo dalla crisi con una manovra espansiva di un anno e nel clima di generale incertezza e difficoltà in cui presumibilmente saremo ancora a gennaio 2023 mettere mano alle tasche degli italiani con una ulteriore tassa che colpisce i consumi suona come una contraddizione rispetto alle intenzioni dichiarate dal Governo di tagliare le tasse per sostenere la ripresa”.