Nuova Delhi (India) – Le produzioni di latte indiane sono colpite da vari elementi avversi che stanno causando una riduzione delle consegne. La notizia è riportata da Clal.it. Di solito in India, che è il primo produttore di latte al mondo, la produzione domestica equivale ai consumi e il Paese ha un’autosufficienza del 100% circa. La domanda indiana, però, si era fermata durante la pandemia, e i prezzi sono crollati. Come conseguenza, numerosi allevatori hanno limitato le dimensioni delle mandrie, e da allora la ripresa delle produzioni è stata lenta. Anche a causa dell’aumento dei costi delle materie prime in seguito alla ripresa della domanda post-Covid e alla guerra tra Russia e Ucraina.
La produzione è stata ostacolata anche da altri fattori. Un’epidemia di Dermatite Nodulare Contagiosa (Dnc) ha colpito il Paese nel corso del 2022: le stime parlano di più di 300mila capi infettati. Seppure la mortalità associata a questa malattia sia bassa, i bovini colpiti ne sono profondamente debilitati per un periodo abbastanza lungo. Inoltre, negli ultimi mesi, ondate di calore hanno danneggiato i raccolti, riducendo la disponibilità di frumento e foraggio.
La domanda, invece, dopo la pandemia è tornata a salire, e il disequilibrio tra domanda e offerta ha portato a un aumento significativo dei prezzi al consumo. Le tensioni nel mercato domestico hanno aperto le porte ai mercati internazionali e le importazioni lattiero casearie del Paese stanno già registrando aumenti importanti. Il Governo Indiano sta valutando di rimuovere le tasse all’import sui prodotti dairy per alleviare le tensioni di mercato.