Londra (Uk) – Ahdb (Agriculture and Horticulture Development Board) si schiera contro l’informazione condotta dalla rivista medica The Lancet in merito al legame tra carne e tumori, basata sul The Global Burden of Disease Study 2019. “Siamo particolarmente preoccupati per la mancanza di trasparenza su come questi dati sono stati analizzati. Pertanto, continueremo a spingere per la chiarezza, per garantire che gli impatti sulla salute del consumo di carne rossa siano accuratamente rappresentati nella scienza, nella politica e nella società”. In una lettera aperta, Ahdb invita dunque la rivista medica The Lancet a ritirare lo studio.
Le preoccupazioni sono state sollevate da accademici della nutrizione e della salute che, insieme a un gruppo di lavoro del World Cancer Research Fund, tra il 2021 e il 2022 hanno espresso i loro dubbi sull’affidabilità del balzo dei decessi legati al consumo di carne rossa. Secondo l’associazione, inoltre, “gli autori di The Global Burden of Disease Study 2019 hanno pubblicato anche un altro studio, indipendente da The Lancet, alla fine del 2022 che ha trovato deboli prove di associazione tra consumo di carne rossa non trasformata e cancro del colon-retto, seno cancro, diabete di tipo 2 e cardiopatia ischemica, e nessuna prova di un’associazione tra carne rossa non trasformata e ictus ischemico o ictus emorragico. Nonostante ciò, The Global Burden of Disease 2019 continua a essere utilizzato per sostenere le affermazioni secondo cui il consumo di carne rossa è una causa di maggiori rischi per la salute”.
Tim Rycroft, ad di Ahdb, spiega: “The Lancet è una rivista medica molto apprezzata e il set di dati del The Global Burden of Disease è incredibilmente influente nella politica di salute pubblica e nutrizione, quindi è imperativo che questa scienza segua il giusto processo, la revisione critica per garantire la massima accuratezza e la legittimità. […] La carne rossa offre un prezioso contributo a una dieta sana ed equilibrata e rappresenta un fattore protettivo con l’anemia da carenza di ferro, la sarcopenia e la malnutrizione infantile e materna”.
