Al via il processo tra Francesca Amadori e l’azienda di famiglia. Tra le accuse mosse al Gruppo, la discriminazione delle donne

2022-12-14T13:05:52+01:0014 Dicembre 2022 - 11:14|Categorie: Carni|Tag: , |

Cesena – La battaglia legale tra Francesca Amadori (la nipote di Francesco Amadori licenziata lo scorso gennaio dall’azienda di famiglia, leggi qui) e il colosso delle carni avicole si gioca ora in tribunale. Si è svolta ieri, infatti, la prima udienza del processo, in cui il giudice ha tentato, invano, una conciliazione. Francesca Amadori chiede 2,3 milioni di danni e il reintegro al suo posto di lavoro con la qualifica da dirigente. Ritiene inoltre di essere stata discriminata come donna, non ottenendo la qualifica da dirigente che le sarebbe spettata come direttrice della comunicazione. L’azienda – guidata dal padre Flavio dallo zio Denis – è ferma sulla sua posizione e, nel frattempo, ha avviato una causa parallela in cui chiede a Francesca Amadori 1,5 milioni di danni per le accuse mosse contro il gruppo. “Francesca ha avuto il coraggio di sollevare temi spinosi”, spiega l’avvocato della donna, Domenico Tambasco. “Questa vicenda tratta di questioni etiche e civili: l’impossibilità per le donne di raggiungere ruoli apicali”. La consigliera di parità Sonia Alvisi ritiene fondate le accuse sulle discriminazioni: nel dossier da lei presentato emergerebbe che nella Gesco – società capofila di Amadori – non ci sarebbero dirigenti donna e soltanto cinque donne quadro su 60. Gli stipendi delle lavoratrici quadro, inoltre, sono di 59mila euro annui contro il 77mila dei colleghi maschi. Amadori si difende ricordando che il 51% dei dipendenti è composto da donne e di aver sempre agito nel rispetto di etica codici e regole.

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