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Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: continua il trend positivo del burro. Soffre lo scremato

Cremona – L’analisi degli andamenti della scorsa settimana, a cura di Assocaseari, rivela che anche la scorsa settimana la materia grassa è stata la regina dei mercati. Con la panna nazionale di qualità trattata a prezzi del bollettino Ue. E con la media dei bollettini europei del burro che ha toccato i 3,708 €/kg. Soffre, invece, il latte scremato.  Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli:

– Anche l’Italia beneficia degli aumenti della crema che vi sono in giro per l’Europa. La panna nazionale di qualità, ormai quasi introvabile, viene trattata a prezzi del bollettino Ue, circa 1,80 €/kg partenza. Se però il grasso gode, ci sono altri prodotti che soffrono: il latte scremato viene trattato tra 0,20 e 0,215 €/kg partenza e il crudo, che a inizio settimana giovava dell’andamento di due settimane fa, ha poi però cominciato a patire a causa della poca domanda, arrivando a chiudere con prezzi addirittura a 0,34 €/kg. Detti prezzi sono intesi franco partenza. Sul mercato estero chi soffre è lo scremato che in alcuni casi viene trattato a 0,22 €/kg reso Nord Italia. Per quanto riguarda il crudo, vi sono Paesi che vendono il loro prodotto anche a 0,34 €/kg arrivo, se però cerchi determinate origini con un latte di miglior qualità i prezzi possono anche arrivare a 0,39-0,40 €/kg. Impressionante invece il prezzo per la crema che da 1,76-1,78 €/kg di due settimane fa è stata trattata la scorsa settimana tra 1,86-1,89 €/kg reso Nord Italia.

– Il bollettino tedesco di Kempten del burro questa settimana è stato stranamente più ragionevole degli altri, con un aumento sul minimo di € 0,02, che si porta a 3,70, e un aumento sul massimo di € 0,05 che va a 3,75 €/kg. C’è anche da dire, però, che i produttori tedeschi hanno ottenuto per marzo-aprile dalla Gdo un notevole aumento rispetto alle consegne su gennaio-febbraio, arrivando a circa 3,80 €/kg che però non è un prezzo così buono se si guardano non solo i listini ma anche il prezzo di mercato che ieri in Germania e in Olanda è arrivato a 3,90 €/kg partenza. Il bollettino olandese è aumentato di € 0,05, oggi 3,65 €/kg; magnifici come sempre i francesi che, dopo aver lasciato invariato per due settimane il bollettino, adesso hanno fatto un aumento di ben € 0,18 arrivando a 3,75 €/kg, perfino più alti del prezzo medio tedesco. Questa settimana la media dei bollettini che prendiamo in considerazione è di 3,708 €/kg.

– Sempre per la serie che la materia grassa fa faville, ecco che sia Germania che Olanda e Francia aumentano il latte in polvere intero. Andamenti completamente discordanti per lo scremato, con la Germania che lascia le quotazioni invariate, l’Olanda le aumenta di poco e la Francia addirittura le ribassa. Il mercato, però, è debole, continuando a confermare i tentativi di rialzo da parte di venditori che poi però tornano spesso sui loro passi. Ecco che la polvere, trattata a inizio febbraio intorno a 2.400 €/ton, è risalita tre settimane fa sull’onda del tender con l’Algeria con offerte a 2.500 €/ton, che però alla fine sono diventati contratti questa settimana a 2.430 €/ton. Parliamo di un prodotto di qualità di primaria latteria tedesca. Le quotazioni sono da intendersi reso Nord Italia.

– Anche nel siero in polvere il mercato è abbastanza instabile perché se la Francia sale, l’Olanda resta stabile, la Germania per il prodotto zootecnico addirittura cala. Diciamo però che alla fine i bollettini come valori sono abbastanza simili.

– Quotazioni nazionali dei formaggi generalmente stabili, ma cala il Grana Padano a Cremona, Verona, Mantova e Brescia. Quotazioni medie Ue in calo per il Cheddar a 3,07 €/kg e l’Emmentaler a 4,83 €/kg, in aumento per l’Edamer a 3,11 €/kg e stabili per il Gouda a 3,17 €/kg.

NB: I prezzi pubblicati devono essere considerati solo indicativi di una tendenza di mercato, in quanto miscellanea non solo di prezzi effettivi di vendita, ma anche di prezzi di offerte e/o richieste rilevate sul mercato.

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