Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: cresce la produzione di latte, ma la domanda è debole

2020-10-05T09:13:01+01:005 Ottobre 2020 - 09:12|Categorie: Formaggi|Tag: , , , |

Cremona – L’analisi degli andamenti della scorsa settimana, a cura di  Assocaseari, rivela che la produzione di latte in Italia continua ad aumentare, pur rimanendo debole la domanda. Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli:

– Nel corso dell’anno, la raccolta di latte in Italia continua ad aumentare e probabilmente entro fine anno questo aumento dovrebbe essere di circa il 3%, con la Pianura Padana che la fa da padrona, sia per quantità prodotte che per aumento. Con tanta disponibilità, la debolezza della domanda si fa sentire ancora di più. Sul mercato nazionale, il latte crudo da qualcuno viene venduto anche a prezzi leggermente più bassi rispetto alla settimana scorsa, con contratti chiusi a 0,34 €/kg consegnato; il latte scremato sempre fermo tra 0,19 e 0,20 €/kg. Per quel che riguarda la crema nazionale di qualità la domanda resta bassa così come bassa è ancora l’offerta e, sebbene i contratti siano chiusi sempre a bollettino +, il + non è più così +. Sui mercati esteri, latte crudo a prezzi oscillanti a seconda della provenienza, con l’Ungheria che offre a 0,36 €/kg consegnato, al picco estremo la Germania che offre intorno a 0,40-0,41 €/kg. Logicamente con questi i prezzi, il latte estero che varca le nostre frontiere è ridotto al lumicino. Non è così per la crema che, per quanto cara e ballerina, con offerte che il martedì sono inferiori a 1,80 €/kg, il mercoledì mattina sono intorno a 1,82 €/kg e il pomeriggio intorno a 1,86 €/kg e il giovedì nessuno la cerca e nessuno la offre, i prezzi restano comunque inferiori a quelli della crema nazionale di qualità. Lo scremato sempre ai livelli di settimana scorsa.

– Bollettini del burro invariati in Germania e Francia, rispettivamente la prima minimo a 3,45 €/kg e massimo, 3,55 €/kg, e la seconda a 3,57 €/kg. L’Olanda invece continua a ribassare a piccoli passi e dopo gli € 0,03 tolti la settimana scorsa, questa settimana diminuisce di altri € 0,02 e si porta a 3,35 €/kg. Il prezzo medio dei tre bollettini presi in considerazione è di 3,473 €/kg. Sul mercato continua a esserci poca o zero offerta di merce fresca, invece ancora offerte di burro congelato introno a 3,50 €/kg. Per il burro di siero alcuni fornitori sarebbero venditori a 3,10 €/kg, se solo si trovassero i compratori. La Gdo tedesca questo mese conferma il prezzo di settembre, con una delle più grosse catene che pagherà 3,64 €/kg per burro impacchettato 250 grammi. Sembra che uno dei motivi del non rialzo dei prezzi sia sì il mercato stabile ma soprattutto che le due più grosse catene di discount si stanno facendo la guerra per diminuire il prezzo al pubblico.

– I bollettini del latte in polvere in Europa fanno segnare in Olanda e Germania un leggero aumento di quello per uso zootecnico. Quello per uso alimentare resta invariato in Germania, Francia e Olanda, mentre quello intero con 26% di materia grassa resta invariato in Germania e Olanda e diminuisce consistentemente in Francia. Sul mercato, la merce certo non manca, con offerte sia da produttori tedeschi che francesi, sia per merce fresca che di qualche mese, a livelli di prezzi simili a quelli di settimana scorsa.

Siero in polvere: assolutamente stabile in Francia e Olanda, e in Germania per quello per uso zootecnico. In Germania quello per uso alimentare invece ha recuperato quello che aveva perso settimana scorsa.

– Per quanto riguarda i formaggi, in aumento le quotazioni dei formaggi duri Dop nelle principali Borse Merci. Quotazioni medie Ue in aumento per l’Edamer a 3,12 €/kg, stabili per il Cheddar a 2,98 €/kg e il Gouda a 3,16 €/kg e in calo per l’Emmentaler a 4,79 €/kg.

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