Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: l’impatto del Coronavirus e il problema del latte

2020-03-16T10:16:26+02:0016 Marzo 2020 - 10:16|Categorie: Formaggi|Tag: , |

Cremona – L’analisi degli andamenti della scorsa settimana, a cura di  Assocaseari, rivela mercati imprevedibili a causa del Covid-19 e delle misure adottate dal Governo. Non solo. Molti operatori temono, in questo periodo di raccolta, di non riuscire a utilizzare tutto il latte prodotto. Infatti, anche un solo contagio costringerebbe i caseifici a chiudere e a lasciare il latte in campagna. In aggiunta, con il settore Horeca completamente fermo, è azzerata la produzione destinata a bar, ristoranti e hotel. Stesso problema per chi produce mozzarelle per le pizzerie. Si segnalano inoltre problemi logistici con trasportatori tedeschi e dall’Est Europeo che ritengono troppo pericoloso entrare in Italia. Da qui la preghiera da parte di alcuni operatori agli allevatori di cercare di rallentare un po’ la produzione di latte. Vi sono
altri accorati appelli affinché cooperative, privati e multinazionali cerchino un modo per non distruggere una filiera così preziosa. Fortunatamente l’estero oggi ha dei prezzi abbastanza elevati. Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli:

-La crema del Nord-Germania ha prezzi superiori a 1,75 €/kg, quelle spagnola e francese a prezzi un po’ più interessanti.

-Il latte crudo tedesco viaggia sui 0,38 €/kg e lo scremato intorno a 0,22-0,23 €/kg. Con tali livelli è difficile che entri in Italia molto latte estero. Questi prezzi sono da intendersi reso Nord-Italia. Anche il Nord Europa, come l’Italia, ha in questi momento una raccolta molto alta, ma fortunatamente sta producendo molto formaggio, motivo per cui i prezzi del latte e della crema restano elevati. Sul mercato italiano, i grossi trasformatori sono subissati da offerte di latte proveniente in gran parte da latterie che non riescono a lavorare tutta la materia prima che ricevono, per i motivi sopracitati, e il latte viene trattato tra 0,30 e 0,32 €/kg. Visto il volume dell’offerta, i prezzi potrebbero essere anche molto più bassi. La crema nazionale di qualità viene trattata a livelli inferiori o pari al bollettino di Milano, mentre il latte scremato viene trattato a prezzi inferiori o uguali a 0,20 €/kg. Sul mercato nazionale, così come su quello tedesco, sta avendo grossa soddisfazione chi fornisce la Gdo, ma sono molte le aziende che, magari per la tipologia di prodotto, hanno fermato gli acquisti in attesa di capire come si evolverà la situazione.

-Questa settimana il bollettino del burro a Kempten è rimasto invariato, minimo 3,40 e massimo 3,60 €/kg. Quello olandese ha perso € 0,04 e si porta a 3,41 €/kg. Exploit del bollettino francese che riduce di € 0,08 e si porta a 3,42 €/kg. La media di questi tre bollettini oggi è 3,443 €/kg. Sul mercato c’è qualche piccolo tentativo di rialzare i prezzi visto l’aumento della crema. Comincia ad uscire offerta di burro di siero, altro fattore che indica che stanno producendo formaggi.

-In calo su tutti i bollettini il latte in polvere, con le frecce dell’olandese e del tedesco tutte in rosso verso il basso. In Francia è stabile solo il latte intero, che però era già al livello di quello che hanno raggiunto oggi il tedesco e l’olandese. Se la settimana precedente vi era stato un tentativo da parte di qualche speculatore di sollevare il mercato, la scorsa settimana invece il mercato aveva offerte in netta diminuzione.

-Anche i prezzi del siero in polvere hanno segno negativo.

-Quotazioni medie dei bollettini europei dei formaggi in aumento per l’emmentaler a 4,95 €/kg, invariate per l’edamer a 3,28 €/kg, il cheddar a
3,05 €/kg e il gouda a 3,29 €/kg. In Italia, in calo il parmigiano reggiano a Milano, Mantova e Parma, e le voci del grana padano più giovane a Milano, Cremona e Mantova. La maggioranza delle Borse Merci del Nord Italia sono rimaste chiuse a causa dell’emergenza Coronavirus.

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