Roma – Sporadiche infezioni nell’uomo sono state segnalate in Paesi extra-Ue (leggi qui), ma il rischio per la popolazione Ue rimane basso. Con queste parole, l’ultima relazione congiunta sull’influenza aviaria – messa a punto dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e dal Laboratorio di riferimento dell’Ue (Eurl) – rassicura sull’attuale situazione epidemiologica che continua ad evolversi sia in Europa che nel mondo. Da ultimo, le infezioni nei mammiferi (leggi qui). Secondo quanto si legge nella relazione, innanzitutto, la maggior parte delle infezioni gravi riferite nell’uomo avvenute in Paesi Ue erano connesse a persone esposte a pollame malato o morto che non avevano indossato dispositivi di protezione individuale, in particolare in piccoli allevamenti privati. In particolare, poi, l’Ecdc stima che il rischio per il pubblico in Europa sia basso, e da basso a moderato per i lavoratori addetti e altre persone a contatto con volatili e mammiferi morti o malati e potenzialmente infetti. Conferma, inoltre, che i virus Hpai attualmente in circolazione sono sensibili ai farmaci antivirali disponibili per l’uomo, e che questi virus si legano di preferenza ai recettori di tipo avicolo presenti negli uccelli e non ai recettori umani.
Aviaria: un report congiunto delle autorità Ue rassicura sul basso rischio di infezioni nell’uomo
Margherita Luisetto2023-03-14T11:39:54+02:0014 Marzo 2023 - 11:39|Categorie: Carni|Tag: aviaria, efsa|
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