Benessere animale: per Elenora Evi (Europa Verde) la nuova certificazione è un inganno ai consumatori

2021-09-28T10:55:47+02:0028 Settembre 2021 - 10:55|Categorie: Carni|Tag: , |

Bruxelles (Belgio) – Con la conversione in legge del ‘Decreto Rilancio’, l’Italia ha istituito un ‘Sistema di qualità nazionale per il benessere animale’ (SQNBA), ad adesione volontaria, teso al rilascio di una certificazione di benessere animale secondo requisiti superiori a quelli europei e nazionali. Tuttavia, sarà consentito l’accesso al sistema certificatore anche a quelle aziende che allevano scrofe in gabbia e sottopongono i suini alla pratica crudele del taglio della coda. Come è possibile? “Si tratta di un provvedimento inaccettabile, moralmente deprecabile e volutamente ingannevole per i consumatori che, convinti di acquistare un prodotto derivante da sistemi di allevamento rispettosi del benessere animale, si troverebbero tra le mani, al contrario, prodotti ottenuti da animali che hanno sempre vissuto in gabbia, o che hanno subito dolorose mutilazioni. È chiaro che questa operazione è solo un modo furbo di strizzare l’occhio a nuove fette di mercato, veicolando informazioni non trasparenti”, spiega Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde. “Questa certificazione garantirebbe inoltre priorità di accesso ai fondi Pac e Pnrr, favorendo ancora una volta gli allevamenti intensivi, in barba alla dichiarata necessità di agevolare la transizione verso sistemi più sostenibili”. L’eurodeputata ha dunque avviato un’interrogazione parlamentare, chiedendo alla Commissione Ue di far luce sulla legittimità e la trasparenza di questo sistema di certificazione. E, con una lettera ai ministri Stefano Patuanelli (Mipaaf) e Roberto Speranza (Salute), chiede che gli standard per la certificazione suinicola non approdino al voto in Conferenza Stato-Regioni prima di un loro allineamento alle regole europee.

Torna in cima