Biologico: nel 2021, in Italia, crescono le superfici bio (+4,4%) e gli operatori (+5%)

2022-07-12T09:47:54+02:0012 Luglio 2022 - 09:13|Categorie: Bio|Tag: , , , , |

Bologna – Nel 2021, in Italia, i terreni coltivati a biologico hanno raggiunto 2.187.570 ettari, crescendo del 4,4%, L’incidenza delle superfici bio sulla Sau nazionale ha raggiunto il 17,4%, confermandosi la più alta in Ue. In crescita anche il numero degli operatori che si attestano a 86.144, con un incremento del 5% rispetto all’anno precedente e del 78,5 % negli ultimi 10 anni. Questo, in sintesi, il quadro che emerge dalle anticipazioni del rapporto ‘Bio in cifre 2022’, presentato durante l’evento ‘Appuntamento con il Bio: l’agricoltura biologica del futuro’ organizzato da Ismea lo scorso 6 luglio. I trend di crescita rilevati confermano come nell’arco di un trentennio il biologico sia definitivamente passato da un modello di produzione agricola di nicchia a un paradigma di riferimento per tutta l’agricoltura, sia in Italia che in Europa. È altrettanto evidente, tuttavia, che dopo 15 anni di sviluppo a ritmi elevati, anche il biologico stia attualmente risentendo della contrazione generale dei consumi determinata dallo scenario di forte instabilità legato al conflitto bellico russo-ucraino, all’incremento dei costi energetici e delle materie prime e al concretizzarsi di una forte inflazione che riduce il potere d’acquisto delle famiglie. Secondo Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, il biologico in crescita è un’opportunità per sostenere tutta l’agricoltura italiana: “In questa fase di transizione agroecologica, dove il bio ha un ruolo fondamentale, è necessario compiere ulteriori passi avanti, per affermare il metodo biologico come opportunità strategica per contrastare la crisi climatica e la perdita di biodiversità”. Continua la presidente: “Finalmente abbiamo stanziamenti importanti per sostenere il biologico, oltre 3 miliardi di euro; è fondamentale però che questi fondi vengano spesi al meglio, per favorire la transizione agroecologica e rilanciare l’intero comparto, a partire dai consumi interni”.

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