Bologna – Dopo un biennio brillante (2020-2021), in cui il biologico ha beneficiato degli effetti della pandemia, il contesto con cui si è aperto il 2022, sta modificando le abitudini di consumo degli italiani, determinando una leggera diminuzione delle vendite a valore del biologico nella Grande distribuzione (pari al -0,5% nell’ultimo anno), tendenza riscontrata anche in altri Paesi europei con particolare riferimento alla Francia. “Il conflitto russo-ucraino, lo scenario inflattivo, ormai arrivato al tasso dell’8%, l’aumento dei costi energetici e delle materie prime, stanno modificando le abitudini di consumo degli italiani, e ciò sta determinando una leggera diminuzione delle vendite dei prodotti biologici”, dichiara il sottosegretario al Mipaaf, Francesco Battistoni. “Nonostante la diminuzione della domanda, bisogna però sottolineare che il comparto regge meglio e con più forza rispetto all’agricoltura convenzionale. Ciò dimostra che i prodotti biologici sono competitivi e si mantengono forti sul mercato”, conclude. Gli fa eco Roberto Zanoni, presidente di AssoBio: “L’attuale situazione economica ha portato a un cambiamento degli abituali canali di consumo, con discount, mercatini e canale Horeca in assoluta controtendenza positiva. Oggi, dobbiamo lavorare per far crescere i consumi che, in Italia, sono ancora limitati con una spesa pro capite di poco superiore a 60 euro”.
Biologico: nel 2022 vendite in flessione
RepartoGrafico2022-07-07T11:11:09+02:007 Luglio 2022 - 11:11|Categorie: Bio, Mercato|Tag: biologico, flessione vendite, Francesco Battistoni, grande distribuzione, Roberto Zanoni|
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