Blocco carne suina italiana in Cina, interrogazione dell’eurodeputata Lizzi

2021-01-12T17:30:36+02:0013 Gennaio 2021 - 08:30|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , , , |

Bruxelles (Belgio) – Dopo il blocco al container di carne suina italiana (leggi qui) l’eurodeputata della Lega Elena Lizzi annuncia un’interrogazione alla Commissione europea, che tra l’altro ha da poco assegnato a Opas un finanziamento di 3,6 milioni di euro proprio per promuovere la carne suina in Cina nel prossimo triennio. “Le autorità cinesi – spiega Lizzi a FriuliOggi – hanno sostenuto di aver rilevato una presunta positività al Covid, ma senza coinvolgere minimamente l’Opas. L’organizzazione degli allevatori di suini gestisce il più grande macello di suini in Italia dove vengono trasformati oltre 1,1 milioni di capi l’anno destinati alle più importanti realtà a marchio europeo, come il prosciutto di San Daniele e di Parma, ed è anche una cooperativa agricola i cui soci sono 80 allevatori che hanno aziende anche in Friuli Venezia Giulia”. I container di Opas sono venduti a Cofco, la più importante società cinese d’importazione di carne. “Opas, secondo le dichiarazioni del suo amministratore delegato”, prosegue Lizzi, “ha in previsione di spedire in Cina altri 40 container nelle prossime settimane di carne suina surgelata per un valore di 2,5 milioni di euro, ma le autorità cinesi minacciano di impedire ad Opas di esportare la carne italiana in Cina e di distruggere la merce, così che a farne le spese sarebbe tutta la filiera suinicola italiana. Il problema non è solo italiano, ma riguarderebbe 28 società europee”. Secondo la stessa Commissione Ue, conclude l’eurodeputata, “non esiste alcuna prova che gli animali o i prodotti di origine animale comportino un rischio per la salute dei cittadini dovuto a Covid-19”.

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