Carni fresche bio: secondo SGMarketing, previsioni di crescita negli iper e nei super

2021-05-13T13:08:17+01:0013 Maggio 2021 - 12:59|Categorie: Carni|Tag: |

Verona – “Oggi la spesa per le carni fresche biologiche sul totale dell’agroalimentare pesa solo lo 0,3% ma dimostra un trend di sviluppo molto interessante”, esordisce Salvo Garipoli, direttore di SGMarketing, presentando in anteprima la ricerca di mercato sulle carni bio condotta in 11 insegne della Gd italiana, in occasione del webinar ‘Le carni fresche biologiche’ organizzato da GreenPlanet. “L’incidenza della carne bio (avicola, bovina e suina) all’interno delle vendite di carne è dell’1,3% nel canale iper e dell’1,4% nel canale super, con una netta prevalenza della carne avicola, che pesa il 2,9% sul canale iper e 3,3% sul canale super. Interessante però il dato prospettico, che ci fa vedere una crescita del 30% della quota di carne avicola bio entro il 2023. Inoltre, a fronte dell’attuale ‘presidio’ delle carni avicole, assisteremo all’aumento della presenza della carne rossa. Guardando alle referenze a scaffale, la carne avicola, che rappresenta il 6,7% dell’offerta negli iper e il 12,7% nei super, raggiungerà nel 2023 rispettivamente il 7% e il 16%; la carne bovina, che rappresenta il 4,9% negli iper e il 7,6% nei super, raggiungerà rispettivamente il 5,4% e il 10,8%. Trend simile per la carne suina, che vedrà aumentare la propria quota a 5,2% e 9,7%”. Ma quali sono i driver scatenanti dello sviluppo del segmento? “L’obiettivo è penetrare il mercato e aumentare la fascia di acquirenti. Per far ciò emergono delle aree di lavoro: innanzitutto la riduzione del prezzo, oggi un differenziale molto consistente, poi la sostenibilità e la responsabilità, sia in fase produttiva che in rapporto all’ambiente, dove un ruolo chiave è rappresentato anche dal packaging”.

Torna in cima