Crac Pop Vicenza: in Appello, pene dimezzate e nessuna confisca a carico degli imputati

2022-10-11T13:38:29+02:0011 Ottobre 2022 - 10:10|Categorie: in evidenza, Vini|Tag: , , , |

Mestre (Ve) – La Corte d’Appello di Venezia ha confermato la condanna di Gianni Zonin, ex presidente, per il crac della Banca Popolare di Vicenza, ma ha accordato al banchiere un grosso sconto di pena: 3 anni e 11 mesi (la Procura generale aveva chiesto 5 anni e 10 mesi), contro i 6 anni e 6 mesi inflitti nel primo grado (leggi qui). Stessa condanna, 3 anni e 11 mesi, per l’ex dg Andrea Piazzetta e per l’ex consigliere Massimiliano Pellegrini. 3 anni e 4 mesi per l’ex dg Paolo Marin e 2 anni e 7 mesi per l’altro ex dg, Emanuele Giustini. A dimezzare le condanne stabilite in primo grado sarebbe stata la prescrizione, che ha di fatto estinto alcuni dei reati come il falso in prospetto e, parzialmente, l’aggiotaggio. Confermata solo l’assoluzione per l’ex consigliere di amministrazione Giuseppe Zigliotto. Annullata, infine, la maxi confisca di 963 milioni di euro disposta nei confronti degli imputati quale risarcimento ottenuto da Banca d’Italia e Consob.

“Ce l’aspettavamo”, ha commentato Luigi Ugone, presidente dell’associazione vicentina ‘Noi che credevamo nella Bpvi’, come riporta Repubblica, “perché ci sono due reati prescritti, e quindi evidentemente il carico della pena doveva ridursi, ma l’importante è che si sia ribadita la colpevolezza. Tra l’altro stavolta l’unico innocente rimane Giuseppe Zigliotto, ai precedenti colpevoli si aggiunge Massimiliano Pellegrini, che in primo grado era stato assolto”. Zonin non era presente in aula al momento della lettura della sentenza. Era invece presente una piccola rappresentanza dei circa 8mila risparmiatori che si sono costituiti parte civile sui 118mila che, a causa del crac, hanno visto azzerati i loro risparmi.

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