Cresce l’export lattiero caseario europeo verso la Cina: +7,8% nel 2018

2019-01-31T10:18:15+02:0031 Gennaio 2019 - 10:18|Categorie: Formaggi|Tag: , , , , , , |

Milano – Buone notizie dal fronte cinese per il settore lattiero caseario. Il 2018 si è chiuso con un aumento delle importazioni dalla Cina pari al 7,8%, a volume e al 14,5% a valore, secondo l’analisi di Clal.it. Ad avvantaggiare l’export europeo verso il gigante asiatico c’è anche lo scontro in atto tra Pechino e Washington sui dazi, che frenano le esportazioni lattiero casearie nordamericane verso la Cina, con un rallentamento, calcolato in equivalente latte, dalle 455.799 tonnellate del 2017 a 385.728 tonnellate nel 2018. Ne beneficiano l’Oceania e l’Unione europea, evidenziano i dati Clal, con quest’ultima che passa da 1.377.870 tonnellate nel 2017 a 1.529.406 tonnellate nel 2018.Notevole anche l’aumento delle importazioni dalla Bielorussia, che nel 2018 ammontano a 8.108 tonnellate di Wmp e 25.218 tonnellate di siero. Nel complesso, i derivati del siero, il Latte confezionato e la Wmp rimangono i principali prodotti importati. Anche le importazioni di Polvere di latte Scremato (Smp) dall’Europa sono aumentate sensibilmente: +20,2%, che proietta l’Ue-28 al 30% della market share. Gli unici prodotti a non registrare un significativo aumento sono stati i formaggi, stabili, e la crema di latte, che dopo l’exploit del 2017 è stata importata di meno, rimanendo comunque a valori elevati. Ma, seppure lo scenario dei formaggi sia rimasto complessivamente stabile, l’Ue-28 ha esportato il 12,5% in più, conquistando il 16.6% del mercato, terza dopo Nuova Zelanda e Australia. L’ultimo trimestre dell’anno ha confermato la progressione dell’import di Pechino, in crescita sin dal 2016: +9,7% su base tendenziale, con le polveri che registrano la maggiore crescita in volume. Il solo mese di dicembre ha contribuito considerevolmente a questo incremento: le quantità importate sono aumentate del +15,5%, mentre la crescita a valore è stata del +11,1%.

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