Crisi dei chip: il calo della domanda (causa inflazione) allenta la pressione sull’industria

2022-07-13T11:07:31+01:0013 Luglio 2022 - 11:07|Categorie: in evidenza, Tecnologie|Tag: , |

Milano – A partire dalla seconda metà del 2022 la morsa in cui si trova la filiera mondiale dei chip potrebbe iniziare ad allentarsi. E se per alcuni comparti la pressione è ancora elevata, in altri si vedono già i primi segnali distensivi. L’inizio del ‘chip crunch’ ha coinciso con lo scoppio della pandemia e la conseguente accelerazione della domanda di dispositivi tecnologici. Un picco di richieste che, combinato con l’interruzione della produzione in Asia (prima) e con un boom della domanda (poi) ha fatto sì che il mercato non sia mai riuscito a riprendere il giusto ‘ritmo’. Ora, però, la morsa dell’inflazione starebbe determinando un calo della domanda di elettronica di consumo. Secondo le stime della società di ricerche Gartner, le vendite mondiali di cellulari caleranno del 7% quest’anno a fronte di previsioni che parlavano di una crescita superiore al 2%. Fanno peggio tablet (-9%) e Pc (-9.5%). Sebbene l’automotive guardi con scarso interesse a ciò che accade nel mondo di smartphone e Pc, dato che si tratta di micorpocessori di altro genere e tipo, case automobilistiche quali Mercedes e Bmw fanno sapere che i problemi, quasi strutturali, di carenza di componenti elettroniche degli scorsi mesi sarebbero diventati ormai ‘occasionali’. Un segnale positivo anche per altri comparti industriali, vedi il packaging (leggi qui) dove costo, reperibilità e lead time dei semiconduttori è un problema tutt’altro che superato.

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