Milano – Le grandi latterie del Nord Europa, già all’inizio di maggio, hanno annunciato l’indisponibilità di burro fino a settembre. Ed è proprio in quel mese che si concentrano gran parte degli acquisti del settore dolciario, per la preparazione dei prodotti da ricorrenza in vista del Natale, in primis panettone e pandoro. Ma i dati non lasciano grandi speranze. Quello che stiamo vivendo è un periodo, già di per sé, di calo fisiologico della produzione di latte. A questo si aggiunge il fatto che, fino a poche settimane fa, i prezzi, in tutta Europa, erano piuttosto bassi e hanno spinto gli allevatori a scegliere sistemi di alimentazione che non spingono l’acceleratore sulla resa produttiva delle vacche. Questo, unito all’abbattimento di capi determinato dalle manovre di riduzione della produzione partorite dall’Ue, restituisce un quadro a tinte fosche: far ripartire la produzione non è immediato. Non sembrano esserci quindi contromosse in grado di portare sul mercato più burro in tempi brevi. Anche se, indubbiamente, i prezzi del latte sono tornati a salire e, tra la fine di ottobre e l’inizio di dicembre, si potrebbe tornare a una maggior disponibilità di prodotto. Forse troppo tardi, però, per i dolci dedicati al Natale. Come teme anche Aidepi, l’associazione delle industrie del dolce e della pasta, che ha lanciato un allarme in proposito (leggi qui).
Crisi del burro (6). Cosa accadrà dopo l’estate?
RepartoGrafico2017-05-31T10:10:51+02:0031 Maggio 2017 - 10:10|Categorie: Dolci&Salati, Formaggi|Tag: burro, dolci da ricorrenza, latterie nord europa, natale, prezzo del latte, Ue|
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