Ecco i conti e il confronto fra la Gdo e l’Idm (Industria di marca). E qualche ragionamento sulle contrattazioni

2024-09-02T08:52:38+02:002 Settembre 2024 - 08:52|Categorie: Il Graffio, in evidenza, Retail|Tag: , , |

Di Luigi Rubinelli

I dati di questo articolo si riferiscono ai bilanci del 2022, è davvero interessante il contesto che li lega.

“I rapporti tra produttori e distributori dipendono dal fatto che il 64% delle vendite dell’industria di marca viene veicolato dalla Gdo, a cui si aggiunge un’ulteriore 7,2% che transita dai discount.

  • L’incremento dei costi delle materie prime e dell’energia ha reso più vivace il confronto tra i due attori in ordine alle politiche di adeguamento dei listini (la c.d. “competizione verticale”), facendo prevalere all’interno dei rapporti la componente di negoziazione su quella più commerciale. Lo dimostrano l’aumento del tempo dedicato all’analisi degli scenari generali, passato dal 6,4% del tempo complessivo degli incontri tra industria e distribuzione nel 2019 al 10,2% del 2023, e di quello dedicato a negoziare le condizioni contrattuali di vendita (dal 27,5% al 31,4%) e la riduzione del tempo riservato al confronto sui trend di consumo e acquisto (dal 10,8% del totale nel 2019 all’8,5% del 2023) e alla definizione dei piani e attività commerciali (dal 24% al 20%).
  • Tutta la filiera del food sembra essere stata colpita dalle tensioni che hanno attraversato il 2022: sia la distribuzione tradizionale (esclusi i discount) che l’industria alimentare e delle bevande hanno ridotto la propria marginalità rispetto al benchmark pre-pandemico, sebbene quest’ultima mantenga livelli di redditività strutturalmente superiori.

 

                          Distribuzione                       Industria

                          2019      2022                       2019      2022

Ebit margin       1,4         1,3                            4,8         3,6

Roe                     3,5          3,4                            8,3         7,3

Roi                      3,9          3,6                            7,5         6,4

Fonte: Rem-Università Cattolica di Piacenza e Mediobanca

 

I margini industriali sotto pressione, dice la ricerca di Rem, hanno influito negativamente sulle dotazioni strutturali e sulla rete dei punti di vendita delle aziende della Gdo italiana.

Nel complesso, posto pari a 100 il volume degli investimenti realizzato nel 2019, il 2022 segna un livello pari a 97,4% tenuto conto che i singoli valori sono fortemente influenzati dal modello organizzativo dei soggetti esaminati.

I discount, infatti, mostrano una crescita costante degli investimenti fino all’indice terminale pari a 126,1 (+8% in media all’anno), con un’incidenza media sul fatturato nel quadriennio 2019-2022 pari al 5,6% (3,3% il totale Gdo)”.

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